Matteo Messina Denaro: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
Messina Denaro è figlio di [[Francesco Messina Denaro]], fratello di Patrizia Messina Denaro e zio di Francesco Guttadauro. Insieme al padre, Messina Denaro svolgeva l'attività di fattore presso le tenute agricole della famiglia [[D'Alì|D'Alì Staiti]], già proprietari della [[Banca Sicula]] di [[Trapani]], all'epoca il più importante istituto bancario privato siciliano, e delle [[saline di Trapani]]<ref name="autogenerato3" />. Il suo [[Padrino e madrina|padrino]] di [[Confermazione|cresima]] è Antonino Marotta, "uomo d'onore" ed ex affiliato alla banda di [[Salvatore Giuliano]], coinvolto anche nella misteriosa morte del bandito<ref name=":0">{{Cita web|url=http://www1.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/201003articoli/53142girata.asp|titolo=Preso anche il decano della mafia Appartenne alla banda di Giuliano - LASTAMPA.it|sito=www1.lastampa.it|accesso=2021-09-15}}</ref>.
===Gli omicidi=== Nel [[1989]] Messina Denaro venne denunciato per [[associazione mafiosa]]<ref>{{Cita web |url=https://www.alpauno.com/messina-denaro-per-la-dia-in-difficolta/|titolo=Messina Denaro, per la Dia in difficoltà|editore=Alpa Uno|data=28 febbraio 2013|accesso=7 luglio 2019|citazione = La carriera mafiosa di Matteo Messina Denaro inizia ufficialmente nel 1989, quando viene denunciato per associazione mafiosa|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190707182414/https://www.alpauno.com/messina-denaro-per-la-dia-in-difficolta/|dataarchivio=7 luglio 2019|urlmorto=no}}</ref> perché ritenuto coinvolto nella sanguinosa faida tra i clan Accardo e Ingoglia di [[Partanna]]<ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/08/12/matteo-messina-denaro-la-voce-del-boss-trasmessa-per-la-prima-volta-dal-tg1-era-in-un-audio-del-1993-custodito-al-tribunale-di-marsala/6290189/|titolo=Matteo Messina Denaro: ecco la sua voce al Tg1|sito=Il Fatto Quotidiano|data=2021-08-12|lingua=it-IT|accesso=2021-09-14}}</ref>. Nel [[1991]] si rese inoltre responsabile dell'omicidio di Nicola Consales, proprietario di un albergo di [[Triscina]], che si era lamentato con la sua impiegata austriaca (che era anche l'amante di Messina Denaro) di «quei mafiosetti sempre tra i piedi»<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/04/15/da-boss-spietato-mediatore-il-nuovo-volto.html|titolo=Da boss spietato a mediatore il nuovo volto di Messina Denaro|autore=Enrico Bellavia|editore=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=15 aprile 2006|accesso=10 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180124010035/https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/04/15/da-boss-spietato-mediatore-il-nuovo-volto.html |dataarchivio=24 gennaio 2018|urlmorto=no}}</ref>. Matteo Messina Denaro ricopre di fatto il ruolo di capo della ''[[cosca]]'' di [[Castelvetrano]] e del relativo [[Mandamento (mafia)|mandamento]], alleato dei corleonesi già dalla guerra di mafia dei primi anni '80. Infatti, negli anni successivi il collaboratore di giustizia [[Baldassare Di Maggio]] dichiarerà che si trattava di «''un giovane rampante, anche se non è già capo, e suo padre gli ha dato un'ampia delega di rappresentanza del mandamento''»<ref name="autogenerato3">[http://www.antimafiaduemila.com/200804283622/articoli-arretrati/matteo-messina-denaro-il-re-di-trapani.html Matteo Messina Denaro il "Re" di Trapani] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131019072639/http://www.antimafiaduemila.com/200804283622/articoli-arretrati/matteo-messina-denaro-il-re-di-trapani.html}} Antimafiaduemila.com</ref> (il padre era infatti latitante dal 1990)<ref>{{Cita web|url=https://www.agi.it/cronaca/news/2020-07-16/borsellino-messina-denaro-marsala-9169071/|titolo=Borsellino e i Messina Denaro, lo 'schiaffo' al giudice|sito=Agi|lingua=it|accesso=2021-09-15}}</ref>.
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