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Le pubblicità delle scene principali venivano pubblicizzate all’interno del tessuto sociale. La comunicazione visiva verso il grande pubblico fu un’ottima strategia soprattutto dove era presente l'analfabetismo. A differenza il lavoro del fotografo di scena teatrale era più una testimonianza storica che poteva risultare utile per eventuali riallestimenti di rappresentazioni.
Intorno agli anni ’60 la fotografia di scena aumenta il proprio valore sociale grazie anche all’introduzione del fotoromanzo (con nuove tecniche di stampa delle fotografie), del cineromanzo (con le foto di scena che scorrendo in successione raccontavano la pellicola) e anche grazie alle copertine dei libri.
Ai nostri giorni la figura del fotografo di scena è centrale. Non sempre è sul set, ma la sua presenza è garantita per le scene più importanti, instaurando rapporti sociali con gli attori e la troupe. Si confronta con il regista, il quale spesso lascia carta bianca nell’utilizzo del mezzo fotografico per cogliere il messaggio del film o della rappresentazione teatrale. Il fotografo di scena può arrivare a ricoprire anche il ruolo di direttore della fotografia<ref name=":2">{{cita libro| autore1=D. Schaefer | autore2=L. Salvato | titolo=I maestri della luce. Conversazioni con i più grandi direttori della fotografia | anno=2019 |
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