Assedio di Malta (1940-1942): differenze tra le versioni
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Dopo le battaglie di maggio e giugno, gli attacchi aerei erano stati molto ridotti in agosto e settembre<ref>Holland (Cit. 2003), p. 382</ref>. Anche se la superiorità aerea era stata nuovamente conquistata dalla RAF, la pressione tedesca aveva permesso ai convogli dell'Asse di rifornire l’Armata Corazzata Africana. Alle forze dell'Asse, Malta appariva finalmente neutralizzata come minaccia ai suoi convogli. Rommel avrebbe ora potuto guardare avanti per organizzare operazioni offensive in Nordafrica con il sostegno della ''Luftwaffe''. Con la battaglia di [[Ain el-Gazala|Gazala]] avrebbe vinto una vittoria importante, mentre nella battaglia di [[Bir Hakeim]] ebbe meno successo. Anche così, sarebbe presto tornato in Egitto, per combattere ad [[El Alamein]].
Nonostante la riduzione della pressione dal cielo diretta sulla stessa Malta, però, la situazione sull'isola era seria. Tutte le merci essenziali erano in esaurimento, in particolare cibo e acqua, poiché il bombardamento aveva distrutto pompe e tubazioni di distribuzione. Anche l’abbigliamento era difficile da trovare. Tutto il bestiame era stato macellato, e la mancanza di pelle implicava che le persone furono costrette ad utilizzare tende e pneumatici usati per sostituire abbigliamento e suole delle calzature. Anche se la popolazione civile era resistente, la minaccia della fame era molto reale<ref>Holland (Cit. 2003), pp. 315-316</ref>. La pessima alimentazione ed insufficienti servizi igienico-sanitari portarono alla diffusione di malattie. Le razioni dei soldati furono ridotte da quattro a
Nel mese di giugno, la Royal Navy intraprese l'[[Operazione Harpoon (1942)|Operazione Harpoon]] e l'[[Operazione Vigorous]]. Due convogli partirono per Malta, il primo da Gibilterra, il secondo da [[Haifa]] e [[Porto Said|Port Said]]. La mossa fu pensata per dividere le forze navali dell'Asse che avessero voluto tentare di intervenire<ref>Spooner (Cit. 1996), p. 155</ref>. Lloyd (l'Ammiraglio in capo - COA), volle dare al ''601° Squadron'' il compito di scorta aerea del convoglio. Sebbene fosse in grado di permettersi questa deviazione, avrebbe potuto mantenere attiva sul convoglio una pattuglia di soli quattro Spitfire. Se i velivoli dell’Asse avessero attaccato mentre gli aerei inglesi si stavano ritirando, questi avrebbero dovuto rimanere sul posto e combattere. L'unica alternativa all'atterraggio a Malta se i piloti fossero rimasti a corto di carburante era lanciarsi con il paracadute: i piloti avrebbero dovuto sperare di essere raccolti da qualche nave<ref>Holland (Cit. 2003), p. 321</ref>. Il convoglio orientale fu costretto a tornare indietro dopo una serie di scontri navali ed aerei, nonostante le navi britanniche avessero ancora il 20 per cento del loro munizionamento: si era ritenuto insufficiente per riuscire a farli arrivare fino a Malta. Le perdite del convoglio furono pesanti: tra le perdite britanniche c’era l'incrociatore ''[[HMS Hermione (74)|HMS Hermione]]'', e furono affondati anche tre cacciatorpediniere ed 11 navi mercantili. Malta mandò dei [[Bristol Beaufort]] ad ingaggiare la flotta italiana e gli U-Boat tedeschi che attaccavano il convoglio. Silurarono ed affondarono l'[[Trento (incrociatore)|incrociatore pesante Trento]] e danneggiarono la corazzata [[Littorio (nave da battaglia)|Littorio]]. Due navi da carico del convoglio occidentale raggiunsero Malta ed effettuarono i rifornimenti, il che le rese le uniche navi su un totale di 17 a consegnare i loro carichi, 25.000 tonnellate di rifornimenti. Ulteriori 16 piloti di base a Malta furono persi nelle operazioni<ref>Holland (Cit. 2003), pp. 322-323</ref>.
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