Sent M'Ahesa: differenze tra le versioni

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=== Orientalismo ===
Secondo Susan Funkenstein, studiosa statunitense di storia dell'arte, Sent M'ahesa rappresenta un esempio del fascino ancora esercitato negli [[anni 1902|anni venti]] dal filone orientalista, attraverso il quale la prospettiva imperialista occidentale vedeva e trattava come altro da sé il nordafricano, il medio orientale, l'est e il sud asiatico, utilizzando i tropi dell'[[esotismo]] e dell'[[erotismo]].<ref>{{Cita|Funkenstein|pp. 27-28}}</ref> Le sue danze avrebbero promosso le storie di colonizzazione, sia da una prospettiva della storia dell'arte, in quanto i materiali evocati dalla ballerina si trovavano "esposti in musei e istituzioni attive negli scavi nelle terre coloniali", veicolando l'idea che le comunità locali cui erano stati sottratti non dovessero esserne considerate le legittime custodi; sia perchèperché, dal punto di vista della storia della danza, questi balletti orientalisti promovevano il "ballerino bianco" come colui che riportava in vita una cultura, in realtà appropriandosene e riducendola a uno spettacolo di alterità.<ref name=":5" />
 
Lo scrittore tedesco Hans Brandeburg nel suo saggio del 1921 sulla danza moderna, scrivendo degli spettacoli di Sent M'ahesa ha notato come non si potesse parlare propriamente di danza egizia, essendo in generale l'arte egizia "il rapporto di un uomo europeo moderno con quest'arte", né di una sua ricostruzione storico-culturale, poiché non vi erano conoscenze sulla danza egizia, e l'artista stava dando una sua libera interpretazione, indipendente dal dato storicoː la danza di Sent M'ahesa rappresentava "la relazione di SentMSent M'ahesa con gli egiziani", assomigliava più alle sculture egiziane, "sulle quali questa danza è stata trasformata in arte raffinata interamente in accordo con le leggi dell'arte raffinata."<ref>{{Cita|Brandenburg|p. 42}}</ref> La ballerina, a suo parere, aveva scoperto che i costumi e le maschere egiziane erano quelli che maggiormente le si addicevano, cioè quelli "in cui il suo corpo, i suoi gesti e il suo viso possono esprimersi in modo chiaro e convincente."<ref>{{Cita|Brandenburg|p. 43}}</ref>
 
== Presenza nell'arte ==