Matteo Messina Denaro: differenze tra le versioni

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Nel [[2015]] l'emittente Radio Onda Blu avrebbe fornito le immagini satellitari della sua presunta abitazione a [[Baden-Baden|Baden]], in Germania, e della sua auto.<ref>{{Cita web
|url=https://palermo.repubblica.it/cronaca/2015/10/17/news/una_radio_privata_messina_denaro_in_germania_cauti_gli_investigatori-125284832/|titolo=Una radio privata: "Messina Denaro in Germania". Cauti gli investigatori|editore=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=17 ottobre 2015|accesso=11 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160226210153/https://palermo.repubblica.it/cronaca/2015/10/17/news/una_radio_privata_messina_denaro_in_germania_cauti_gli_investigatori-125284832/|dataarchivio=26 febbraio 2016|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/radio-privata-covo-matteo-messina-denaro-germania-526cbf90-6619-41e3-8d34-52b09413c73d.html?refresh_ce|titolo=Una radio privata: "Matteo Messina Denaro è in Germania"|editore=[[Rai News24]]|data=19 ottobre 2015|accesso=12 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190712044017/http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/radio-privata-covo-matteo-messina-denaro-germania-526cbf90-6619-41e3-8d34-52b09413c73d.html?refresh_ce|dataarchivio=12 luglio 2019|urlmorto=no}}</ref> Tuttavia, su questo fatto non si sono avute conferme né smentite dagli inquirenti. [[Rinzivillo|Salvatore Rinzivillo]], arrestato in un'operazione coordinata dalle procure antimafia di Roma e Caltanissetta,<ref>{{Cita web|url=https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/17_ottobre_03/roma-arrestato-salvatore-rinzivillo-altri-36-clan-mafioso-fde6482a-a867-11e7-a090-96160224e787.shtml|titolo=Roma, arrestati il boss Salvatore Rinzivillo e altri 36 del clan mafioso|autore=Giovanni Bianconi e Redazione Roma|editore=[[Corriere della Sera]]|data=4 ottobre 2017|accesso=12 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180115123707/http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/17_ottobre_03/roma-arrestato-salvatore-rinzivillo-altri-36-clan-mafioso-fde6482a-a867-11e7-a090-96160224e787.shtml|dataarchivio=15 gennaio 2018|urlmorto=no}}</ref> era stato pedinato e si è visto che si recava a [[Castelvetrano]], dove ha incontrato un uomo che non è stato identificato, ma che risponde alla descrizione di Messina Denaro. Non è stato possibile comunque risalire all'identità di questa persona. Tuttavia, l'indagine ha portato un risultato positivo, perché ha condotto all'arresto dell'agente dell'[[Agenzia informazioni e sicurezza interna|dell'Aisi]] Marco Lazzari, che stava proteggendo la latitanza di Messina Denaro.<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2017/10/06/messina-denaro-lo-007-svelo-lindaginePalermo05.html|titolo=Messina Denaro, lo 007 svelò l'indagine|editore=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=6 ottobre 2017|accesso=12 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171016175320/https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2017/10/06/messina-denaro-lo-007-svelo-lindaginePalermo05.html|dataarchivio=16 ottobre 2017|urlmorto=no}}</ref>
 
Il 13 marzo 2018 viene annunciato l'arresto, da parte di [[Arma dei Carabinieri|Carabinieri]] e [[Direzione investigativa antimafia |DIA]], di dodici soggetti ritenuti esponenti di Cosa nostra, che avrebbero provveduto al mantenimento di Matteo Messina Denaro.<ref>{{Cita web|url=http://www.ansa.it/sicilia/notizie/2018/03/13/mafia-soldi-clan-per-latitanza-messina-denaro_3d787592-41f1-4cf2-9170-996157b63e0c.html|titolo=Mafia: soldi clan per latitanza Messina Denaro|editore=[[ANSA]]|data=13 marzo 2018|accesso=12 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190309174803/http://www.ansa.it/sicilia/notizie/2018/03/13/mafia-soldi-clan-per-latitanza-messina-denaro_3d787592-41f1-4cf2-9170-996157b63e0c.html|dataarchivio=9 marzo 2019|urlmorto=no}}</ref>
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A febbraio 2020, dopo la cattura del boss Salvatore Nicitra, uno dei capi della [[Banda della Magliana]], le indagini hanno portato anche a Roma, perché Nicitra aveva forti legami con [[Cosa nostra]] di [[Agrigento]], che si ritiene finanzi la latitanza di Messina Denaro.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilmessaggero.it/roma/news/matteo_messina_denaro_salvatore_nicitra_cosa_nostra_killer_omicidi_roma_agrigento-5051251.html|titolo=La cattura di Salvatore Nicitra e i legami con la rete che protegge Matteo Messina Denaro|autore=Marco De Risi|sito=[[Il Messaggero]]|data=14 febbraio 2020|accesso=17 febbraio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200217100636/https://www.ilmessaggero.it/roma/news/matteo_messina_denaro_salvatore_nicitra_cosa_nostra_killer_omicidi_roma_agrigento-5051251.html|dataarchivio=17 febbraio 2020|urlmorto=no}}</ref> Nicitra era attivo nel settore del gioco d'azzardo e delle slot-machines, e aveva legami con dei boss albanesi.<ref>{{Cita web |url=https://www.ilmessaggero.it/roma/news/nicitra_boss_roma_ultime_notizie_news_sale_slot_arresto-5047241.html |titolo=Copia archiviata |accesso=17 febbraio 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200217102243/https://www.ilmessaggero.it/roma/news/nicitra_boss_roma_ultime_notizie_news_sale_slot_arresto-5047241.html |dataarchivio=17 febbraio 2020 |urlmorto=no }}</ref>
 
Tra il 15 e il 20 giugno 2020 vengono arrestati numerosi fiancheggiatori di Messina Denaro, dapprima [[Francesco Domingo]] ritenuto boss di [[Castellammare del Golfo]] e al vertice tra le articolazioni mafiose trapanesi e di collegamento con [[Cosa nostra statunitense|Cosa nostra americana]]. Insieme a lui sono state denunciate undici persone e viene indagato pure il sindaco della città, [[Nicola Rizzo]]<ref>{{Cita news|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/06/16/matteo-messina-denaro-carabinieri-nel-feudo-del-boss-13-arresti-indagato-sindaco-di-castellammare-del-golfo/5836286/|titolo=Matteo Messina Denaro, blitz dei carabinieri nel “feudo” del boss: 13 arresti. Indagato sindaco di Castellammare del Golfo|pubblicazione=IlFattoQuotidiano.it|accesso=16 giugno 2020}}</ref>. Infine, è stata perquisita la residenza anagrafica del boss latitante a Castelvetrano e vengono indagate a vario titolo quindici persone tra la Sicilia e Caserta, mentre tra gli arrestati figurano Giuseppe Calcagno, che svolgeva il compito di "postino" nella consegna degli ordini tramite pizzini, e Marco Manzo, che rappresentava Matteo Messina Denaro nelle varie riunioni dell'organizzazione criminale.<ref>{{Cita news|url=https://www.lastampa.it/cronaca/2020/06/20/news/a-trapani-arrestati-due-fedelissimi-di-messina-denaro-perquisita-la-casa-della-madre-del-superlatitante-1.38989130|titolo=A Trapani arrestati due fedelissimi di Messina Denaro. Perquisita la casa della madre del superlatitante|pubblicazione=LaStampa.it|accesso=20 giugno 2020}}</ref><ref>{{Cita news|url=https://palermo.repubblica.it/cronaca/2020/06/20/news/trapani_arrestati_due_fedelissimi_di_messina_denaro_perquisita_la_casa_della_madre_del_superlatitante-259691138/|titolo=Trapani, arrestati due fedelissimi di Messina Denaro. Perquisita la casa della madre del superlatitante|pubblicazione=larepubblica.it|accesso=20 giugno 2020}}</ref>
 
Il 21 ottobre 2020 viene condannato all'ergastolo dalla corte d'assise di Caltanissetta per essere stato uno dei mandanti delle stragi di Capaci e via D'Amelio<ref>{{Cita web|url=https://palermo.repubblica.it/cronaca/2020/10/20/news/stragi_falcone_e_borsellino_ergastolo_per_messina_denaro_anche_lui_fra_i_mandanti_delle_bombe_del_1992-271177139/|titolo=Inchiesta sulla fuga di Messina Denaro, il 'fantasma' che conosce i segreti delle Stragi|sito=la Repubblica|data=2020-10-20|lingua=it|accesso=2020-10-22}}</ref>.
 
La sera del 13 settembre [[2021]], dopo un'indagine della procura di [[Trento]], un uomo scambiato per Denaro fu erroneamente arrestato in un ristorante a [[L'Aia]]. Si trattava in realtà di un turista originario di [[Liverpool]] e residente in [[Spagna]], che si trovava nei [[Paesi Bassi]] per assistere al [[Gran Premio d'Olanda 2021|Gran Premio d'Olanda]] di [[Formula 1]]. L'uomo è stato rilasciato nei giorni successivi dopo essere stato sottoposto ad un test del [[DNA]] dal risultato negativo.<ref>{{Cita web|url=https://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/cronaca/21_settembre_14/blitz-olanda-catturare-boss-matteo-messina-denaro-ma-viene-arrestato-turista-inglese-2584cee0-1576-11ec-8079-4fa47a238082.shtml|titolo=Blitz in Olanda per catturare il boss Matteo Messina Denaro, ma viene arrestato un turista inglese|autore=Dafne Roat|sito=Corriere del Veneto|data=2021-09-14|lingua=it|accesso=2023-01-20}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://nos.nl/artikel/2397300-mogelijk-maffiakopstuk-opgepakt-in-den-haag-advocaat-spreekt-van-persoonsverwisseling|titolo=Mogelijk maffiakopstuk opgepakt in Den Haag, advocaat spreekt van persoonsverwisseling|sito=nos.nl|data=2021-09-10|lingua=nl|accesso=2023-01-20}}</ref>
 
==== Il caso Masi ====
Nel maggio del [[2013]] il [[maresciallo capo]] dei [[carabinieri]] Saverio Masi ha presentato una denuncia alla [[Procura della Repubblica|procura]] di [[Palermo]] contro i suoi superiori, asserendo che nel [[2004]], quando prestava servizio al Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Palermo, individuò per la strada il superboss latitante Messina Denaro, a bordo di una utilitaria, e di averlo seguito fino all'ingresso di una villa. Ma una volta denunciato il fatto ai superiori, questi gli avrebbero intimato di non proseguire nelle indagini, "frapponendo continui ostacoli nel corso di indagini mirate alla cattura di super latitanti". Per tali accuse Masi è stato denunciato per [[calunnia]] dai suoi superiori. Nel 2017, accogliendo solo in parte la richiesta della Procura di Palermo - che aveva avanzato istanza di archiviazione sia delle accuse di Masi (per mancanza di riscontri), sia di Masi stesso per l'ipotesi di calunnia (per mancanza dell'elemento psicologico) - il Giudice per le Indagini Preliminari di Palermo ha archiviato la posizione dei superiori accusati dal Masi e ha invece disposto la sua imputazione coatta per il reato di calunnia<ref>{{Cita web|url=https://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/palermo/cronaca/17_aprile_06/calunnio-carabinieri-indagato-saverio-masi-a29c2d42-1ad5-11e7-adb5-4896456c7777.shtml|titolo=«Calunniò i carabinieri», imputazione coatta per Saverio Masi|autore=Simona Licandro|sito=[[Corriere del Mezzogiorno]]|accesso=15 febbraio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200215092534/https://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/palermo/cronaca/17_aprile_06/calunnio-carabinieri-indagato-saverio-masi-a29c2d42-1ad5-11e7-adb5-4896456c7777.shtml|dataarchivio=15 febbraio 2020|urlmorto=no}}</ref>.
Denunciato dai superiori anche per [[Diffamazione (ordinamento italiano)|diffamazione]] in merito alla propagazione sui media delle stesse accuse, nel 2019 il maresciallo Masi è stato assolto in primo grado dal Tribunale di Roma<ref>{{Cita web|url=https://palermo.gds.it/articoli/cronaca/2019/06/25/palermo-mancata-cattura-di-provenzano-una-condanna-per-diffamazione-090986fa-ece5-4926-9d85-20ce04556205/|titolo=Giornale di Sicilia|accesso=15 febbraio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200215092530/https://palermo.gds.it/articoli/cronaca/2019/06/25/palermo-mancata-cattura-di-provenzano-una-condanna-per-diffamazione-090986fa-ece5-4926-9d85-20ce04556205/|urlmorto=no}}</ref> e nel 2021 dalla quinta sezione penale del Tribunale di Palermo <ref>{{Cita web|url=https://www.antimafiaduemila.com/rubriche/saverio-lodato/84888-la-cavalleria-garantista-porga-le-scuse-al-maresciallo-masi-assolto-insieme-al-collega-fiducia.html|titolo=La cavalleria garantista porga le scuse al Maresciallo Masi, assolto insieme al collega Fiducia|autore=Lodato, S.|data=14 luglio 2021}}</ref>, mentre è ancora a giudizio presso quello di Bari.
 
=== L'arresto ===
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Nel [[2010]] la [[Direzione Investigativa Antimafia]] di [[Palermo]] mise sotto sequestro numerose società e beni immobili dal valore complessivo di 1,5 miliardi di [[euro]], le quali appartenevano all'imprenditore [[Alcamo|alcamese]] Vito Nicastri, ritenuto vicino a Messina Denaro: tra il [[2002]] e il [[2006]] Nicastri aveva ottenuto il più alto numero di concessioni in [[Sicilia]] per costruire [[Parco eolico|parchi eolici]] e secondo gli inquirenti il suo patrimonio sarebbe frutto del reinvestimento di denaro sporco<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/09/15/maxisequestro-al-re-delleolico-sigilli-beni-per.html?ref=search |titolo=Maxisequestro al re dell'eolico sigilli a beni per 1,5 miliardi|autore=Laura Spanò|editore=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=15 settembre 2010|accesso=12 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160305072159/https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/09/15/maxisequestro-al-re-delleolico-sigilli-beni-per.html?ref=search|dataarchivio=5 marzo 2016|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://palermo.repubblica.it/cronaca/2013/09/20/news/nuova_confisca_al_re_dell_eolico_trovato_un_altro_tesoretto_di_nicastri-66933100/?ref=search|titolo=Nuova confisca al re dell'eolico trovato un altro tesoretto di Nicastri|editore=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=20 settembre 2013|accesso=12 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304204259/https://palermo.repubblica.it/cronaca/2013/09/20/news/nuova_confisca_al_re_dell_eolico_trovato_un_altro_tesoretto_di_nicastri-66933100/?ref=search|dataarchivio=4 marzo 2016|urlmorto=no}}</ref>. Nel [[2019]] un’indagine coordinata dal procuratore aggiunto di Palermo Paolo Guido e dal pm Gianluca De Leo e condotta dalla Dia di Trapani ha svelato che Nicastri era socio occulto di [[Paolo Arata]], ex esponente di Forza Italia passato alla [[Lega per Salvini Premier|Lega]], ed ipotizzò il pagamento di una tangente di 30.000 euro all’ex [[Sottosegretario di Stato|sottosegretario]] leghista alle Infrastrutture [[Armando Siri]] per l’approvazione di un [[emendamento]] che avrebbe dovuto far ottenere finanziamenti per la realizzazione di nuovi parchi eolici<ref>{{Cita web|url=https://www.rainews.it/tgr/sicilia/articoli/2019/10/sic-mafia-condannato-082a075c-186e-4cc9-9378-fcc218b89de5.html|titolo=Mafia, l'imprenditore Vito Nicastri condannato a 9 anni|autore=Redazione di Rainews|sito=RaiNews|data=2019-10-01|lingua=it|accesso=2023-01-20}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/07/25/caso-siri-vito-nicastri-mi-sembra-di-averlo-conosciuto-a-un-pranzo-a-casa-di-arata/5350210/|titolo=Caso Siri, Vito Nicastri: "Mi sembra di averlo conosciuto a un pranzo a casa di Arata"|sito=Il Fatto Quotidiano|data=2019-07-25|lingua=it-IT|accesso=2023-01-20}}</ref>.
 
Il 12 marzo [[2012]] la [[Direzione Investigativa Antimafia]] di [[Trapani]] chiese il sequestro del patrimonio dell'imprenditore Carmelo Patti, proprietario della [[Valtur]], considerato anch'egli favoreggiatore e prestanome di Messina Denaro<ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03/14/trapani-signor-valtur-prestanome-matteo-messina-denaro/197328/|titolo=Per la Dia di Trapani il signor Valtur è un prestanome di Matteo Messina Denaro|editore=[[il Fatto Quotidiano]]|data=14 marzo 2012 |accesso=13 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181126051001/https://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03/14/trapani-signor-valtur-prestanome-matteo-messina-denaro/197328/|urlmorto=no}}</ref>; il sequestro di oltre un miliardo e mezzo di euro<ref>{{Cita web|url=https://www.ilsole24ore.com/art/carmelo-patti-ex-valtur-tesoro-15-miliardi-confiscato-dall-antimafia-AEcskkmG|titolo=Carmelo Patti (ex Valtur): un tesoro da 1,5 miliardi confiscato dall’Antimafia|editore=[[Il Sole 24 Ore]]|data=24 novembre 2018|accesso=13 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190712222240/https://www.ilsole24ore.com/art/carmelo-patti-ex-valtur-tesoro-15-miliardi-confiscato-dall-antimafia-AEcskkmG|urlmorto=no}}</ref> è stato eseguito nel novembre 2018. Nel dicembre [[2012]] un'indagine coordinata dalla [[Direzione Distrettuale Antimafia|DDA]] di [[Palermo]] e condotta dai [[Carabinieri]] portò all'arresto di sei persone, tra cui l'imprenditore Salvatore Angelo, il quale era accusato di investire il denaro sporco di Messina Denaro nella costruzione di [[parco eolico|parchi eolici]] fra [[Palermo]], [[Trapani]], [[Agrigento]] e [[Catania]], destinando una percentuale degli affari al latitante; inoltre nelle telefonate intercettate dai [[Carabinieri]], Salvatore Angelo si vantava di essere amico di Messina Denaro<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/12/08/le-mani-di-messina-denaro-sulleolico.html?ref=search |titolo=Le mani di Messina Denaro sull'eolico|autore =[[Salvo Palazzolo]]|editore=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=8 dicembre 2012|accesso=13 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181126181146/https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/12/08/le-mani-di-messina-denaro-sulleolico.html?ref=search|urlmorto=no}}</ref>. Il 28 novembre 2013 il collaboratore di giustizia [[Nino Giuffrè]] riferì che l'archivio di Totò Riina, che fu trafugato dal covo del boss nel 1993 dopo il suo arresto, è in parte nelle mani di Matteo Messina Denaro, vero e proprio pupillo del boss corleonese<ref name="giuf-11-13">{{Cita web
|url=https://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/palermo/notizie/cronaca/2013/28-novembre-2013/pentito-giuffre-documenti-covodi-riina-finiti-mano-messina-denaro-2223715910200.shtml |titolo=Il pentito Giuffrè: «I documenti del covo di Riina finiti in mano a Messina Denaro»
|editore=[[Corriere del Mezzogiorno]]|data=28 novembre 2013|accesso=13 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131212111814/https://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/palermo/notizie/cronaca/2013/28-novembre-2013/pentito-giuffre-documenti-covodi-riina-finiti-mano-messina-denaro-2223715910200.shtml|urlmorto=no}}</ref>.
 
Il 6 dicembre 2013 la DIA sequestra all'imprenditore palermitano Mario Niceta, settantunenne, presunto prestanome del boss Messina Denaro, 50 milioni di euro in immobili e quote di società operanti nel settore della vendita di abbigliamento e preziosi. AAd incastrarlo, i pizzini ritrovati nel covo di Bernando Provenzano. Pizzini in cui Messina Denaro faceva riferimento a un certo "Massimo N."<ref>{{Cita web|url=https://livesicilia.it/2013/12/06/mafia-sequestro-niceta_412706/|titolo=Mafia, maxi-sequestro ai Niceta Negozi, ville e società per 50 milioni|autore=Riccardo Lo Verso|editore=Livesicilia|data=6 dicembre 2013|accesso=7 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150604002535/https://livesicilia.it/2013/12/06/mafia-sequestro-niceta_412706/|urlmorto=no}}</ref>. Il 13 dicembre 2013 vengono arrestati 30 fiancheggiatori di Messina Denaro nell'ambito dell'operazione "Eden" nella provincia di Trapani. Negli arrestati figurano anche la sorella del boss Patrizia Messina Denaro e il nipote prediletto ventinovenne Francesco Guttadauro.<ref>{{Cita web|url=http://www.ansa.it/sicilia/notizie/2014/09/25/la-dia-confisca-beni-a-sorella-e-cognato-di-matteo-messina-denaro_466b62d2-6092-4477-ac1a-3394e05d0910.html|titolo=La Dia confisca beni a sorella e cognato di Matteo Messina Denaro|editore=[[ANSA]]|data=25 settembre 2014|accesso=13 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190203030434/http://www.ansa.it/sicilia/notizie/2014/09/25/la-dia-confisca-beni-a-sorella-e-cognato-di-matteo-messina-denaro_466b62d2-6092-4477-ac1a-3394e05d0910.html|urlmorto=no}}</ref> Secondo il procuratore aggiunto Teresa Principato, dopo questa operazione il cerchio attorno al capo della mafia si è ristretto e dunque ora dopo l'arresto dell'intera famiglia, il boss è solo.
 
Esponenti di una cosca vicina a Matteo Messina Denaro sono stati arrestati per aver trasferito in Sicilia una somma di denaro guadagnata con l'allestimento di alcuni stand dell'[[Expo 2015|EXPO di Milano]] del 2015.<ref>{{Cita web|url=https://livesicilia.it/2016/07/06/lindagine-su-mafia-ed-expo-spunta-il-nome-di-messina-denaro_765833/|titolo=L'indagine su mafia ed Expo Spunta il nome di Messina Denaro|editore=Live Sicilia|data=7 luglio 2016|accesso=13 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160707154402/https://livesicilia.it/2016/07/06/lindagine-su-mafia-ed-expo-spunta-il-nome-di-messina-denaro_765833/|urlmorto=no}}</ref>