Logistics Performance Index: differenze tra le versioni

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I punteggi sono stilati in base a dei sondaggi che coinvolgono gli spedizionieri e vettori internazionali (global freight forwarders and express carriers) che hanno profonda conoscenza dei singoli paesi in cui operano da tempo. I loro dati e misurazioni sono poi combinati con dati quantitativi e oggettivi sulle prestazioni/performance della logistica del paese con cui operano. Pertanto, la misurazione è sia quantitativa che qualitativa e l'aggregazione dei dati in un unico indicatore avviene tramite delle tecniche statistiche standard. A ognuna delle 160 nazioni prese in esame è affidato un punteggio da 0 a 5 con eventuale cifra decimale per ogni criterio, tale per cui si crea un profilo da cui si estrae il voto finale per stilare la classifica.
 
Nelle tabelle pubblicate nel sito apposito dell'indice LPI gestito dalla Banca Mondiale, sono visibili sia il punteggio finale che tutti i punteggi per ogni criterio, in modo tale da individuare le aree problematiche, le sfide e opportunità per migliorare e infine effettuare paragoni in base a singoli criteri. Siccome questo indice misura e permette di individuare le best practice, secondo la stessa Banca Mondiale è un vero e proprio segnale di riferimento, un "benchmark" o "benchmarking tool". Più il punteggio finale è alto, più il posto in classifica è alto siccome la logistica nazionale permette una conduzione fluida e efficace del business; in altre parole, è dotata di "friendliness" nei confronti dei business e degli utenti. Più il punteggio è basso, più il paese è inefficiente in termini logistici. Queste inefficienze si abbattono sull'attrattiva del paese nel commercio internazionale, nella fluidità delle transazioni di business, nei rischi legati al lievitare dei costi in termini di tempo e denaro nel momento in cui si intraprende il business con loro e nell'aumento dei costi dell'assicurazione sulla merce e/o del tasso di interesse sui soldi prestati dalla banca per finanziare queste transazioni: l'aumento del rischio a causa di un pessimo sistema logistico nazionale si può abbattere in ultimo anche sui costi assicurativi e sul [[tasso d'interesse]].
 
Le sei edizioni dell'indice LPI sono: 2007, 2010, 2012, 2014, 2016 e 2018.
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Gli Stati Uniti sono al 14º posto su 160 con 3.89 punti.
 
l’Italia è al 19º posto con 3.74 punti: nonostante sia vicina alla cima della classifica, i punteggi evidenziano delle criticità in svariati criteri tale per cui è al di sotto dei paesi europei e paesi come il [[Giappone]], Singapore, Hong Kong e degli Stati Uniti.
 
L'Australia è una posizione sopra l'Italia, al 18º posto, mentre il Canada è appena sotto l'Italia, al 20º posto.
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* il paese con il sistema doganale migliore è la Germania (4.09) seguita dalla Svezia; quello con il peggiore è Angola, preceduta dal Burundi;
 
* quello con le migliori infrastrutture logistiche (incluse le [[tecnologie dell'informazione e della comunicazione]]) è la Germania (4.37) seguita dal Giappone; quello con le peggiori è la Guinea, preceduta da Guinea-Bisseau;
 
* quello con la maggiore capacità di organizzare tratte competitive è il Belgio (3.99) seguito dalla Svezia; quello con la peggiore è il Buthan, preceduto dalla Libia;