Coreani di Sachalin: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile Modifica da mobile avanzata
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile Modifica da mobile avanzata
Riga 66:
Negli anni seguenti, nel tentativo di integrare i lavoratori coreani, che non avevano familiarità con il sistema sovietico e non erano in grado di parlare il [[Lingua russa|russo]], vennero istituite scuole in cui si utilizzava la [[lingua coreana]] come mezzo di istruzione.<ref name="integrazione">{{Cita web |url=http://times.hankooki.com/lpage/nation/200409/kt2004092218583111950.htm |titolo="Koreans in Russia: Historical Perspective" |autore=Byung-yool Ban |data=22 settembre 2004 |lingua=en |accesso=22 novembre 2020 |dataarchivio=18 marzo 2005 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20050318164348/http://times.hankooki.com/lpage/nation/200409/kt2004092218583111950.htm |urlmorto=sì }}</ref>
Tuttavia, a causa di alcune [[Credenza|credenze popolari]], si pensava che i coreani di Sachalin fossero stati "infettati dallo spirito giapponese", e quindi le autorità sovietiche locali non si fidavano di loro, non concedendo la gestione di [[Kolchoz|fattorie collettive]], [[Mulino|mulini]], [[Fabbrica|fabbriche]], [[Scuola|scuole]] o [[Ospedale|ospedali]];<ref name=integrazione/> gestione che, invece, venne lasciata al gruppo etnico dei [[koryo-saram]], ovvero i coreani provenienti dall'[[Asia centrale]], che al confronto dei coreani di Sachalin erano [[Bilinguismo|bilingui]], dato che parlavano sia il russo che il coreano.
Questa situazione portò ben presto gravi conseguenze, tra cui lo sviluppo di termini denigratori in coreano contro i koryo-saram,<ref name=integrazione/><ref>{{Cita libro |autore=Eun-Jeong Han, Min Wha Han & Jonghwa Lee |titolo=Koreanp. Diaspora Across the World: Homeland in History, Memory, Imagination, Media, and Reality |anno=2019 |editore=Lexington Books |città=Lexington |lingua=en |pp=217-232 |ISBN=978-1498599221Han2019}}.</ref> come ''"kchyntanbjandžja"''.<ref>{{Cita web |url=http://mion.isu.ru/filearchive/mion_publcations/russ-ost/diaspr/6.html |titolo="Актуальные проблемы корейской диаспоры в Центральной Азии|autore=Kim German Nikolaevič e Chan Valerij Sergeevič|data=2001|accesso=23 gennaio 2023|lingua=ru}}</ref>
 
Durante gli [[anni 1950]] la politica del governo di Sachalin nei confronti dei coreani subì continui cambiamenti in base alle [[Relazioni internazionali della Corea del Nord|relazioni bilaterali tra Corea del Nord e Unione Sovietica]]; in base a queste i sovietici, su richiesta della Corea del Nord, decisero di trattare i coreani di Sachalin come cittadini nordcoreani e, attraverso il consolato nordcoreano, vennero istituiti appositi gruppi di studio e altre strutture educative. Alla fine degli anni 1950 tuttavia divenne sempre più difficile per i coreani di Sachalin ottenere la cittadinanza sovietica, perciò molti decisero di ottenere quella nordcoreana piuttosto che affrontare gli [[Onere|oneri]] di rimanere [[Apolidia|apolidi]], che includevano gravi restrizioni alla loro libertà di movimento e l'obbligo di richiedere il permesso al governo locale per viaggiare al di fuori di Sachalin.<ref name=stateless/> Nel [[1960]] solo il 25% era riuscito a ottenere la cittadinanza sovietica, il 65% quella nordcoreana, mentre il restante 10% non aveva nessuna delle due ed era restato apolide.<ref>{{Cita libro |autore=Miki Ishikida |titolo=Toward Peace: War Responsibility, Postwar Compensation, and Peace Movements and Education in Japan |anno=2005 |ISBN=0-595-35063-1}}</ref> Tuttavia, a causa del successivo deterioramento delle relazioni tra i due paesi, le autorità sovietiche agirono per ridurre l'influenza della Corea del Nord all'interno della comunità, e all'inizio degli [[anni 1970]] i coreani di Sachalin furono nuovamente incoraggiati a richiedere la cittadinanza sovietica.<ref name=stateless/>