Bison: differenze tra le versioni

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I bisonti americani sono noti per vivere nelle [[Grandi Pianure]], ma in precedenza avevano una gamma di habitat molto più ampia, inclusa gran parte degli Stati Uniti orientali e parti del Messico. Entrambe le specie furono cacciate fino ad arrivare all'estinzione durante il XIX e il XX secolo, ma da allora si sono ripresentate. Il bisonte europeo deve in parte la sua sopravvivenza al [[Disastro di Černobyl'|disastro di Chernobyl]], poiché la zona di esclusione di Chernobyl è diventata una specie di riserva naturale per tale animale e altre rare specie della [[megafauna]] come il [[Equus ferus przewalskii|cavallo di Przewalski]], sebbene il bracconaggio sia diventato una minaccia<ref name="poachers">{{cita web|titolo=Chernobyl's Przewalski's horses are poached for meat|url=https://www.bbc.co.uk/nature/14277058|sito=BBC|accesso=13 marzo 2017|urlmorto=|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161231064534/http://www.bbc.co.uk/nature/14277058}}</ref>. Il bisonte delle pianure americane non è più elencato come in via di estinzione, ma ciò non significa che la specie sia sicura<ref>{{Cita web|url=https://www.iucnredlist.org/details/2815/0|titolo=iucnredlist.org}}</ref>. Il ''Bison bison athabascae'' è nell'elenco delle specie in via di estinzione in Canada<ref>{{cita web|url=http://ecos.fws.gov/tess_public/SpeciesReport.do?groups=A&listingType=L&mapstatus=1|titolo=U.S. ''Fish and Wildlife Service Species Report''|accesso=3 giugno 2009|urlmorto=si|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111019170013/http://ecos.fws.gov/tess_public/SpeciesReport.do?groups=A&listingType=L&mapstatus=1}}</ref> ed è elencato come minacciato negli Stati Uniti, sebbene gli allevatori di [[beefalo]] abbiano fatto numerosi tentativi per rimuoverlo completamente dall'elenco delle specie in via di estinzione<ref name="Wood Bison ECOS">{{cita web|titolo=Wood Bison|url=https://ecos.fws.gov/ecp0/profile/speciesProfile?spcode=A00R|sito=U.S. Fish & Wildlife Service ECOS Environmental Conservation Online System|accesso=13 marzo 2017|urlmorto=|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170314063506/https://ecos.fws.gov/ecp0/profile/speciesProfile?spcode=A00R}}</ref>.
 
Sebbene superficialmente simili, esistono differenze fisiche e comportamentali tra il bisonte americano ed europeo. La specie americana ha 15 costole, mentre il bisonte europeo ne ha 14. Il bisonte americano ha quattro vertebre lombari, mentre l'europeo ne ha cinque<ref>''The Penny Cyclopædia of the Society for the Diffusion of Useful Knowledge'' by Society for the Diffusion of Useful Knowledge (Great Britain), published by C. Knight, 1835</ref>. (La differenza in questo caso è che quella che sarebbe la prima vertebra lombare ha delle costole attaccate ad essa nel bisonte americano ed è quindi considerata la 15a15ª vertebra toracica, rispetto alle 14 vertebre toraciche presenti nell'altra specie) I bisonti americani adulti hanno una corporatura meno snella e gambe più corte<ref>{{Cita libro|titolo=Trophy Bowhunting: Plan the Hunt of a Lifetime and Bag One for the Record Books|cognome=Sapp|nome=Rick|edizione=illustrated|editore=Stackpole|anno=2006|isbn=978-0-8117-3315-1|url=https://archive.org/details/trophybowhunting0000sapp}}</ref>. I bisonti americani tendono a pascolare di più e a brucare meno dei loro parenti europei. Le loro anatomie riflettono questa differenza comportamentale; la testa del bisonte americano pende più in basso di quella europea. Il corpo del bisonte americano è tipicamente più peloso, sebbene la sua coda abbia meno peli di quella del bisonte europeo. Le corna del bisonte europeo puntano lo rende più abile a combattere attraverso l'intreccio delle corna allo stesso modo del bestiame domestico, a differenza del bisonte americano, che preferisce urtare l'avversario con le corna<ref>{{Cita libro|titolo=American Bison: A Natural History|cognome=Lott|nome=Dale F.|editore=University of California Press|anno=2003|isbn=978-0-520-24062-9|url=https://archive.org/details/americanbisonnat0000lott}}</ref>. I bisonti americani sono più facilmente addomesticabili dei loro cugini europei e si riproducono più facilmente con il bestiame domestico<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Notice of the Various Species of Bovine Animals|curatore=Newman, Edward|rivista=The Zoologist|anno=1859|volume=17|p=6362|url=https://books.google.com/books?id=KbwtAQAAIAAJ&q=Zoologist:+A+Monthly+Journal+of+Natural+History+bison&pg=PA6362|urlmorto=|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140706230812/http://books.google.com/books?id=KbwtAQAAIAAJ&pg=PA6362&lpg=PA6362&dq=Zoologist:+A+Monthly+Journal+of+Natural+History+bison&source=bl&ots=0AxGurhp2N&sig=mqDPuwezuRDEFzh_7bA1hL2AyYw&hl=en&sa=X&ei=eYY_UsWBKYS8iwKNs4CADg&ved=0CE0Q6AEwCQ#v=onepage&q=Zoologist%3A%20A%20Monthly%20Journal%20of%20Natural%20History%20bison&f=false}}</ref>.
 
== Evoluzione e storia genetica ==
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Il bisonte delle steppe (''Bison priscus'') è apparso per la prima volta durante il Pleistocene medio-medio nell'Eurasia orientale e successivamente è diventato ampiamente distribuito in tutta l'[[Eurasia]]<ref name=":22"/>. Durante il tardo [[Ioniano|Pleistocene medio]], circa 195.000-135.000 anni fa, il bisonte delle steppe migrò attraverso il ponte terrestre di Bering in Nord America, diventando ancestrale al moderno bisonte americano, così come forme estinte come il più grande bisonte conosciuto, il lungo ''Bison'' ''latifrons,'' e il più piccolo ''Bison antiquus,'' che si estinse alla fine del tardo Pleistocene<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Froese|nome1=Duane|cognome2=Stiller|nome2=Mathias|cognome3=Heintzman|nome3=Peter D.|cognome4=Reyes|nome4=Alberto V.|cognome5=Zazula|nome5=Grant D.|cognome6=Soares|nome6=André E. R.|cognome7=Meyer|nome7=Matthias|cognome8=Hall|nome8=Elizabeth|cognome9=Jensen|nome9=Britta J. L.|cognome10=Arnold|nome10=Lee J.|cognome11=MacPhee|nome11=Ross D. E.|data=28 marzo 2017|titolo=Fossil and genomic evidence constrains the timing of bison arrival in North America|rivista=Proceedings of the National Academy of Sciences|lingua=en|volume=114|numero=13|pp=3457–3462|doi=10.1073/pnas.1620754114|issn=0027-8424|pmid=28289222|pmc=5380047|bibcode=2017PNAS..114.3457F}}</ref>. Si pensa che il bisonte americano moderno si sia evoluto da ''B. antiquus'' durante la transizione del tardo Pleistocene-Olocene attraverso la forma intermedia ''Bison occidentalis<ref name="Wilsonetal.2008">{{Cita pubblicazione|cognome1=Wilson|nome1=M.C.|cognome2=Hills|nome2=L.V.|cognome3=Shapiro|nome3=B.|anno=2008|titolo=Late Pleistocene northward-dispersing ''Bison antiquus'' from the Bighill Creek Formation, Gallelli Gravel Pit, Alberta, Canada, and the fate of ''Bison occidentalis''|url=https://archive.org/details/sim_canadian-journal-of-earth-sciences_2008-07_45_7/page/827|rivista=Canadian Journal of Earth Sciences|volume=45|numero=7|pp=827–59|bibcode=2008CaJES..45..827W|doi=10.1139/E08-027}}</ref>''. Il bisonte europeo, ''Bison bonasus,'' apparve per la prima volta in Europa durante il tardo Pleistocene medio, dove esisteva in [[simpatria]] con il [[Bison priscus|bisonte delle steppe]]. La sua relazione con altre specie di bisonti estinti non è chiara, sebbene sembri essere solo lontanamente imparentato con la steppa e i bisonti americani, con forse alcuni incroci tra i due lignaggi durante il Pleistocene medio<ref name=":42"/>. Il bisonte delle steppe è sopravvissuto nell'[[Olocene]] medio in Alaska-Yukon e nella Siberia orientale, prima di estinguersi<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Boeskorov|nome1=Gennady G.|cognome2=Potapova|nome2=Olga R.|cognome3=Protopopov|nome3=Albert V.|cognome4=Plotnikov|nome4=Valery V.|cognome5=Agenbroad|nome5=Larry D.|cognome6=Kirikov|nome6=Konstantin S.|cognome7=Pavlov|nome7=Innokenty S.|cognome8=Shchelchkova|nome8=Marina V.|cognome9=Belolyubskii|nome9=Innocenty N.|cognome10=Tomshin|nome10=Mikhail D.|cognome11=Kowalczyk|nome11=Rafal|data=giugno 2016|titolo=The Yukagir Bison: The exterior morphology of a complete frozen mummy of the extinct steppe bison, Bison priscus from the early Holocene of northern Yakutia, Russia|url=https://linkinghub.elsevier.com/retrieve/pii/S1040618215012100|rivista=Quaternary International|lingua=en|volume=406|pp=94–110|doi=10.1016/j.quaint.2015.11.084|bibcode=2016QuInt.406...94B}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Grant D.|cognome=Zazula|nome2=Elizabeth|cognome2=Hall|nome3=P. Gregory|cognome3=Hare|data=2017-11|titolo=A middle Holocene steppe bison and paleoenvironments from the Versleuce Meadows, Whitehorse, Yukon, Canada|rivista=Canadian Journal of Earth Sciences|volume=54|numero=11|pp=1138–1152|lingua=en|accesso=8 novembre 2022|doi=10.1139/cjes-2017-0100|url=http://www.nrcresearchpress.com/doi/10.1139/cjes-2017-0100}}</ref>.
 
Durante il [[Collo di bottiglia (genetica)|collo di bottiglia]] della popolazione, dopo il grande massacro di bisonti americani durante il 19°º secolo, il numero di bisonti rimasti in vita in Nord America è sceso a 541. Durante quel periodo, una manciata di allevatori ha raccolto i resti delle mandrie esistenti per salvare il specie in via di estinzione. Questi allevatori allevavano alcuni dei bisonti con il bestiame nel tentativo di produrre "cattleo" (oggi chiamato " beefalo")<ref>{{Cita web|url=http://www.nature.nps.gov/parkscience/index.cfm?ArticleID=149|titolo=nature.nps.gov|accesso=8 novembre 2022|dataarchivio=3 marzo 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130303115257/http://nature.nps.gov/parkscience/index.cfm?ArticleID=149|urlmorto=sì}}</ref>. Erano anche noti incroci accidentali. Generalmente, i tori domestici maschi venivano incrociati con vacche, producendo prole di cui solo le femmine erano fertili. Gli animali incrociati non hanno mostrato alcuna forma di [[Eterosi|vigore ibrido]], quindi la pratica è stata abbandonata. Gli ibridi di bisonti americani furono sperimentati brevemente in Germania (e si scoprì che erano completamente fertili) e una mandria di tali animali viene mantenuta in Russia. Una mandria di incroci di tipo [[Zubron]] è allevata in Polonia. Gli incroci di prima generazione non si verificano naturalmente, richiedendo un [[Taglio cesareo|parto cesareo]]. I maschi di prima generazione sono sterili. La US National Bison Association ha adottato un codice etico che vieta ai suoi membri di incrociare deliberatamente bisonti con qualsiasi altra specie. Negli Stati Uniti, molti allevatori stanno ora utilizzando il test del DNA per eliminare la genetica residua del bestiame dalle loro mandrie di bisonti. La proporzione di DNA bovino che è stata misurata negli individui introgressi e nelle mandrie di bisonti in epoca moderna è in genere piuttosto bassa, variando dallo 0,56 all'1,8%<ref>{{Cita web|url=https://doi.org/10.1046%2Fj.1523-1739.1995.09061638.x|titolo=doi.org}}</ref>.
 
Ci sono anche mandrie di bisonti americani di razza pura su terreni pubblici in Nord America. Mandrie importanti si trovano nel [[Parco nazionale di Yellowstone|Parco Nazionale di Yellowstone]], nel [[Parco nazionale di Wind Cave]] nel [[Dakota del Sud|South Dakota]], nel Parco Nazionale di Blue Mounds nel [[Minnesota]], nel [[Parco nazionale Elk Island|Parco Nazionale Elk Island]] in Alberta e nel [[Parco nazionale delle Grasslands|Parco Nazionale delle Grasslands]] nel Saskatchewan. Nel 2015, una mandria di razza di 350 individui è stata identificata su terreni pubblici nelle montagne Henry dello Utah meridionale tramite test genetici del DNA mitocondriale e nucleare. Questo studio, pubblicato nel 2015, ha mostrato anche che la mandria di bisonti di Henry Mountains deve essere esente da [[brucellosi]], una malattia batterica che è stata importata con bovini domestici non autoctoni in Nord America<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=On the Origin of Brucellosis in Bison of Yellowstone National Park: A Review|autore=Mary Meagher, Margaret E. Meyer|rivista=Conservation Biology|data=settembre 1994|jstor=2386505|volume=8|numero=3|pp=645–653|doi=10.1046/j.1523-1739.1994.08030645.x}}</ref>.
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== Impatto umano ==
Il bisonte era una risorsa significativa per le popolazioni indigene del Nord America per cibo e materie prime fino alla quasi estinzione alla fine del XIX secolo<ref>Driver, Harold E. (1969). ''Indians of North America, 2d edition, revised.'' The University of Chicago Press.</ref>. Per i popoli indigeni delle pianure era la loro principale fonte di cibo. I nativi americani apprezzavano molto il loro rapporto con i bisonti e li consideravano sacri, trattandoli rispettosamente per garantire la loro abbondanza e longevità. Nella sua biografia, l'insegnante e anziano Lakota John Fire Lame Deer descrive la relazione come tale<ref>Lame Deer, John (Fire) and Richard Erdoes. (1994). ''Lame Deer, Seeker of Visions.'' Simon & Schuster. {{ISBN|978-0671888022}}</ref>: <blockquote>Il bufalo ci ha dato tutto ciò di cui avevamo bisogno. Senza di essa non eravamo niente. I nostri tipi erano fatti della sua pelle. La sua pelle era il nostro letto, la nostra coperta, il nostro cappotto invernale. Era il nostro tamburo, palpitante nella notte, vivo, santo. Con la sua pelle abbiamo fatto le nostre sacche d'acqua. La sua carne ci ha rafforzato, si è fatta carne della nostra carne. Non la più piccola parte è stata sprecata. Il suo stomaco, una pietra rovente caduta dentro, divenne il nostro bollitore. Le sue corna erano i nostri cucchiai, le ossa i nostri coltelli, i punteruoli e gli aghi delle nostre donne. Con i suoi tendini abbiamo fatto le nostre corde e il filo. Le sue costole sono state modellate in slitte per i nostri bambini, i suoi zoccoli sono diventati sonagli. Il suo possente teschio, con la pipa appoggiata ad esso, era il nostro sacro altare. Il nome del più grande di tutti i Sioux era Tatanka Iyotake: Toro Seduto. Quando hai ucciso il bufalo, hai ucciso anche l'indiano, il vero indiano naturale, "selvaggio".</blockquote>Gli esseri umani, in particolare i coloni europei, erano quasi esclusivamente responsabili della quasi estinzione del bisonte americano nel 1800. All'inizio del secolo, decine di milioni di bisonti vagavano per il Nord America. Pionieri e coloni hanno massacrato circa 50 milioni di bisonti durante il 19°º secolo, sebbene le cause del declino e il numero di vittime siano contestate e dibattute<ref name="natgeo">{{cita web|url=http://animals.nationalgeographic.com/animals/mammals/american-bison/|titolo=American Bison, ''Bison bison''|sito=National Geographic|data=10 maggio 2011|accesso=16 giugno 2013|urlmorto=|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130620091201/http://animals.nationalgeographic.com/animals/mammals/american-bison/}}</ref><ref>{{cita news|url=https://www.nytimes.com/1999/11/16/science/historians-revisit-slaughter-on-the-plains.html|titolo=Historians Revisit Slaughter on the Plains|cognome=Robbins|nome=Jim|data=16 novembre 1999|opera=The New York Times|accesso=26 dicembre 2019|lingua=en|issn=0362-4331}}</ref>. Le ferrovie pubblicizzavano la "caccia su rotaia", dove i treni incontravano grandi mandrie lungo o attraversando i binari. Gli uomini a bordo hanno sparato dal tetto o dai finestrini del treno, lasciando innumerevoli animali a marcire dove poi sono morti<ref name="Smithsonian">{{cita web|url=http://www.smithsonianmag.com/history/where-the-buffalo-no-longer-roamed-3067904/|titolo=Where the Buffalo No Longer Roamed|sito=Smithsonian.com|accesso=18 marzo 2017|urlmorto=|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170310184153/http://www.smithsonianmag.com/history/where-the-buffalo-no-longer-roamed-3067904/}}</ref>. Questa caccia eccessiva era in parte motivata dal desiderio del governo degli Stati Uniti di limitare la portata e il potere degli indiani delle pianure indigene le cui diete e culture dipendevano dalle mandrie di bufali<ref>{{Cita libro|cognome1=Isenberg|titolo=The Destruction of the Bison|pp=136–7, 151–2}}</ref>. La caccia eccessiva ai bisonti ridusse la loro popolazione a centinaia di unità<ref name="fermiendangered2">{{cita web|titolo=Are Bison an Endangered Species?|url=http://ed.fnal.gov/entry_exhibits/bison/endangered.html|opera=Fermilab Science Education Office|editore=Leon M. Lederman Science Education Center, Fermilab|accesso=21 giugno 2013|urlmorto=|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130927055950/http://ed.fnal.gov/entry_exhibits/bison/endangered.html}}</ref>.
 
Il culmine più basso del bisonte americano arrivò nel 1889, con una popolazione stimata di soli 1.091 animali (sia selvatici che in cattività)<ref>C. Gordon Hewitt, Consulting Zoologist to the Commission of Conservation, Ottawa.</ref>. I tentativi di ripopolamento attraverso la protezione forzata delle mandrie governative e gli estesi allevamenti iniziarono nel 1910 e sono continuati (con eccellente successo) fino ai giorni nostri, con alcuni avvertimenti. L'agricoltura estensiva ha portato la popolazione del bisonte a quasi 150.000 esemplari e ufficialmente non è più considerata una specie in via di estinzione<ref name="fermiendangered2"/>. Tuttavia, da un punto di vista genetico, la maggior parte di questi animali sono in realtà ibridi con bovini domestici e solo due popolazioni nel Parco Nazionale di Yellowstone (USA) e nel Parco Nazionale di Elk Island (Canada) rimane come bisonte geneticamente puro. Questi animali geneticamente puri rappresentano solo il 5% circa della popolazione di bisonti americani attualmente esistente, riflettendo la perdita della maggior parte della diversità genetica della specie<ref>{{Cita web|url=https://www.theguardian.com/environment/2020/may/01/the-bison-calf-taking-the-first-step-to-rewild-the-canadian-prairies|titolo=The bison calf taking the first step to rewild the Canadian prairies|sito=[[TheGuardian.com]]|data=maggio 2020}}</ref>.