Villa Arduino: differenze tra le versioni

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Nel [[1928]] il cavalier [[Giuseppe Arduino]], ambizioso imprenditore edìle torinese, ebbe l'idea di commissionare all’architetto [[Paolo Napione]]<ref>{{Cita|AA.VV. 1928|p. 14}}.</ref><ref>{{Cita|M. L. Pistoi, 1969|pp. 21-23}}.</ref> un edificio adatto a ospitare la sede della sua azienda e, contemporaneamente, la sua dimora. Nacque così il progetto di Villa Arduino, considerata uno degli ultimi esempi di gusto eclettico e neogotico a fronte dell’incalzante incedere dell’architettura razionalista che ha caratterizzato il ventennio compreso tra gli anni trenta e gli anni quaranta del Novecento.<ref>{{Cita|B. Coda N., R. Fraternali, C. L. Ostorero, 2017|pp. 11-16}}.</ref>
L'edificio, fortemente voluto dal cavalier Arduino, fu realizzato su uno dei lotti di terreno di sua proprietà, un appezzamento oltre l’agglomerato urbano dell’epoca e adiacente ai vari altri limitrofi insu cui, negli anni successivi, sorsero gli edifici condominiali pluripiano in chiaro stile razionalista realizzati proprio dalla stessa impresa edìle del cavalier Arduino.<ref>{{Cita|B. Coda N., R. Fraternali, C. L. Ostorero, 2017|pp. 12-16}}.</ref>
 
Nel corso dei decenni successivi Villa Arduino è stata erroneamente identificata come la residenza di [[Erminio Macario]], il celebre attore comico piemontese nato nel 1902 nel vicino borgo San Donato., Tuttaviaalimentando questauna sorta di leggenda del tutto priva di fondamento. Questa diceria popolare è stata smentita ufficialmente molte volte poiché priva di fondamento; il noto attore, infatti, abitò in un grande appartamento in via Santa Teresa 10, proprio sopra il teatro che aveva fatto costruire per mettere in scena alcuni suoi spettacoli di varietà. Un’altra diceriacredenza assai comune vorrebbe che Macario abbia abitato poco distante, presso Villa Gibellino nella vicina via Sismonda, ma anche questa notizia non è attendibile. L’unico ospite illustre che ha risieduto nella zona pare essere stato [[Nostradamus]], che secondo alcune testimonianze storiche sembra aver abitato tra il 1556 e il 1562 presso la cosiddetta Domus Victoria, in seguito ribattezzata Cascina Morozzo ma demolita negli anni sessanta del Novecento.<ref>{{Cita|G. M. Ferretto, 2001|pp. 18-21}}.</ref>
 
Nel corso degli anni Villa Arduino ha avuto più proprietari e attualmente è una residenza privata.