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Il concetto di design minimalista affonda le proprie radici nel periodo del secondo [[Dopoguerra|dopoguerra]], durante il quale si è passati dalla produzione artigianale a quella in serie ma, prima che il minimalismo fosse chiamato in tal modo, già negli anni '20 si fece avanti il pensiero della [[Bauhaus|Scuola Bauhaus]] di [[Weimar|Weimar,]] secondo cui si sosteneva l'utilizzo della minor quantità di materiale possibili cosicché la produzione diventasse meno costosa e gli oggetti diventassero maggiormente portatili e più facili da pulire.<ref>{{Cita web|url=https://www.pamono.com/stories/minimalist-furniture-design-history-essence|titolo=Inspired by the roots of Minimalist design, by Wava Carpenter}}</ref>
Ordine, razionalità e forme essenziali iniziarono a farsi avanti tra gli insegnamenti di [[
Negli anni cinquanta prende spazio l'utilizzo di materie plastiche, fino ad allora considerate di scarto o di ripiego, e così nascevano incoscientemente degli oggetti dalle linee pulite ed eleganti, ad esempio come la sedia [[Tulip 151]] (1956) di [[Eero Saarinen]] o come la [[sedia Panton]] (1959) di [[Verner Panton]], quest'ultima realizzata con un solo foglio di plastica.
== Il minimalismo del Design nordico ==
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