Calimaruzza: differenze tra le versioni

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La strada venne detta anche "Calimara francesca", perché l'Arte dei Mercatanti era chiamata anche dei panni francesi o Francesca, per le sue relazioni mercantili con la [[Francia]]<ref>Cesati, cit.</ref>. Lo stemma dell'Arte dei Mercatanti si trova anche su diversi [[pietrino|pietrini]]: al n. 1, con numero d'inventario CXII; all'8 rosso con n. XIIII; al 10 rosso con n. XIII; al 4 col n. XII e uno senza numerazione (versoimilmente l'XI); inoltre sul [[palazzo dell'Arte dei Mercatanti]] presso la cantonata col numero XVI<ref name=PAO>Paolini, cit.</ref>.
 
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Via calimaruzza 4, Casa dell'Arte dei Mercatanti, pietrino dell'arte dei mercatanti senza numero.jpg|Il pietrino dell'Arte dei Mercatanti senza numero
Via calimaruzza 4, Casa dell'Arte dei Mercatanti, pietrino dell'arte dei mercatanti n. 12.jpg|Il pietrino dell'Arte dei Mercatanti n. XII
Via calimaruzza 8r-10r, Casa dell'Arte dei Mercatanti, pietrino dell'arte dei mercatanti n. 13.jpg|Il pietrino dell'Arte dei Mercatanti n. XIII
Via calimaruzza 8r-10r, Casa dell'Arte dei Mercatanti, pietrino dell'arte dei mercatanti n. 14.jpg|Il pietrino dell'Arte dei Mercatanti n. XIV (XIIII)
Via calimaruzza 11r-13r, Casa dell'Arte dei Mercatanti, pietrino dell'arte dei mercatanti n. 112.jpg|Il pietrino dell'Arte dei Mercatanti n. CXII
Piazza del Mercato Nuovo 6r-7r-8r, angolo via calimaruzza, casa dello spedale di s. matteo tramite l'arte del cambio, 04 pietrino santa maria degli angeli.jpg|Il pietrino di [[monastero di Santa Maria degli Angeli (Firenze)|Santa Maria degli Angeli]]
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Sull'altro lato della strada, dominato oggi dalla mole ottocentesca di [[palazzo Lavison]], ebbe invece sede per un certo periodo l'[[Arte del Cambio]]. A parte questo inserimento del XIX secolo, la strada venne risparmiata dalle demolizioni del [[Risanamento di Firenze]], per cui il suo tracciato appare oggi stretto e disomogeneo, ma autentico e non privo di fascino. Tuttavia una cantonata con [[via Por Santa Maria]] fu danneggiata dalle mine fatte saltare dai tedeschi in ritirata tra il 3 e il 4 agosto 1944; l'edificio che oggi vi sorge risale alle ricostruzioni degli anni 1950.