Utente:ArchImage74/Sandbox: differenze tra le versioni
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La postproduzione è un limite per molti fotografi, specialmente per i nativi non digitali. Siamo al confine tra la fotografia e l'informatica, perciò spesso sono i giovani appassionati di computer ad insegnare alcuni aspetti tecnici a chi ha solamente competenze fotografiche. Negli ultimi anni la tecnologia ha fatto molti passi avanti, risolvendo problematiche anche in ambito fotografico. Lo scatto deve essere ottimale già in fase di ripresa, ma alcune volte la difficile illuminazione o il movimento repentino di un attore non restituisce la fotografia desiderata. In questi casi vengono in aiuto i numerosi software di fotoritocco che nella maggior parte dei casi riescono a migliorare lo scatto, salvando il fotografo da una figuraccia.
Il fotoritocco deve sfruttare al massimo il potenziale di uno scatto, senza non far nascere la tentazione di modificare un'immagine oltre il limite accordato. Questo dipende anche da come è stata scattata una fotografia. Se il lavoro del fotografo prevede continue consegne di immagini, saranno scelti formati più leggeri adatti al trasferimento e con una risoluzione inferiore come il jpeg. Questa scelta condizionerà anche l'intervento
Resta il fatto che il fotografo non deve affidarsi esclusivamente ai miracoli del fotoritocco dando meno importanza al modo di scattare. Ci sono fasi ben precise da rispettare come: lo studio della scena, le impostazioni della fotocamera, lo scatto in scena, la selezione delle immagini e per ultimo ma non per importanza la fase di postproduzione. Il fotografo deve arrivare a quest'ultimo punto consapevole di aver rispettato tutti i passaggi precedenti. Lavorare in modo corretto vuol dire non perdere tempo a correggere errori che potevano essere evitati.
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