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Intervenire sul diaframma, vuol dire regolare la luce in entrata. Il fotografo può trovarsi in teatro in condizioni di scarsa illuminazione o su un set cinematografico con luci adatte alla scena ma difficili da gestire con il mezzo fotografico. Durante le prove è buona regola usare l'esposimetro esterno per misurare l'illuminazione della scena, specialmente quando non è omogenea. La rilevazione viene fatta per ogni cambio di luce, con particolare attenzione per le scene più importanti. In questo modo il fotografo decide con calma la giusta esposizione di ogni momento. Sarà necessario saper intervenire anche sui tempi di scatto in uno stretto rapporto di reciprocità con il diaframma.
La regolazione dei tempi di scatto permette di congelare un movimento o creare l'effetto mosso. Un'[[Esposizione (fotografia)|esposizione]] più lunga permette di far entrare la quantità di luce desiderata dal [[Diaframma (ottica)|diaframma]] per poi essere regolata dalla tendina dell'[[Otturatore (fotografia)|otturatore]] attraverso valori più lenti. Questa tecnica simulerà il movimento presente nella scena rendendo la foto più dinamica. I [[Otturatore (fotografia)|tempi di scatto]] lunghi consentono anche di creare un effetto scenico particolare, congelando i soggetti immobili e rendendo mossi quelli in movimento. Altrettanto importante è l'utilizzo dei tempi più corti. La luce che passa dal [[Diaframma (ottica)|diaframma]], viene regolata dall'[[Otturatore (fotografia)|otturatore]] attraverso una scala di valori più veloci. In questo modo il fotografo riesce a congelare mimiche facciali e gesti che ritiene interessanti per la descrizione di un'opera. Il [[pellicola fotografica|rapporto di reciprocità]] fra questi due elementi consiste nel saper calibrare l'apertura del [[Diaframma (ottica)|diaframma]] e la durata dei [[Otturatore (fotografia)|tempi di scatto]] in un legame inversamente proporzionale. Questo è importante per non scattare fotografie [[Sovraesposizione e sottoesposizione|sottoesposte]] o [[Sovraesposizione e sottoesposizione|sovraesposte]]. Ovviamente quanto detto è da considerare se la fotocamera viene utilizzata in modalità manuale. Se ci sono cambi di luce veloci invece è consigliabile impostare lo strumento fotografico in "priorità di diaframma". L'apertura del diaframma sarà decisa dal fotografo, invece i tempi di scatto saranno calcolati automaticamente dalla macchina.
Se la scena da fotografare è poco illuminata, oltre a calibrare il [[Diaframma (ottica)|diaframma]], ed i [[Otturatore (fotografia)|tempi di scatto]], è necessario valutare se intervenire anche sugli
Per evitare perdite di nitidezza, utilizzando
Con gli strumenti descritti è possibile diversificare le inquadrature a seconda delle necessità, utilizzando anche la tecnica della [[Profondità di campo|profondità di campo]]. Se la scena prevende un gesto o la mimica facciale di un attore allora è quasi sempre necessario valorizzarla. Il [[Diaframma (ottica)|diaframma]] verrà aperto e controbilanciato dai tempi di scatto per ottenere la giusta [[Esposizione (fotografica)|esposizione]]. In questo modo il particolare della scena verrà isolato dallo sfondo e quest'ultimo risulterà sfocato. Il risultato sarà una ridotta [[Profondità di campo|profondità di campo]] che potrà ridursi ancora all'avvicinarsi del fotografo verso il soggetto. Di fronte ad una scena con più attori invece è necessario aumentare la [[Profondità di campo|profondità di campo]]. Il [[Diaframma (ottica)|diaframma]] sarà più chiuso e la distanza del fotografo dagli interpreti sarà maggiore. In questo modo gli attori risulteranno tutti a fuoco.
Il genere di spettacolo e le linee contrattuali possono anche influenzare la scelta di fotografare a colori o in bianco e nero. Sarebbe un peccato perdere la cromaticità di una scenografia. Al contrario l'utilizzo del colore potrebbe distrarci dalla mimica di un attore durante un monologo. Saper utilizzare queste regole vuol dire anche avere una buona sensibilità con cui veicolare le emozione che un'opera o una pellicola vogliono trasmettere. Il lavoro del fotografo di scena non è semplice, ma la fatica è comunque ricompensata dal piacere di vedere le proprie fotografie apprezzate dagli addetti ai lavori e dal pubblico.
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