Conte: differenze tra le versioni

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Un '''conte del Sacro Romano Impero''' godeva della [[immediatezza imperiale]], ovvero era [[vassallo]] diretto dell'Imperatore e titolare di un feudo sovrano (contea o signoria); egli poteva essere ammesso nel sub-collegio elettorale dei "Conti e Signori" (nel quale non tutti i conti dell'Impero erano ammessi), appartenente al Consiglio dei Principi, e come tale aveva il diritto di votare alla [[Reichstag (istituzione)|Dieta imperiale]].
 
Il conte imperiale veniva allora iscritto in uno dei quattro consigli del collegio ([[Wetterau]], [[Westfalia]], [[Franconia (regione)|Franconia]], [[Svevia]]) ed esprimeva il proprio voto in modo collettivo con gli altri membri. Tale diritto diveniva, salvo revoca imperiale, ereditario. Tuttavia, poteva essere ammesso nel collegio anche un conte imperiale a titolo personale, cioè senza avere diritto all'ereditarietà della carica, anche in assenza di feudi sovrani, ma solo per meriti personali verso l'Impero. Per motivi ereditari potevano essere ammesse nel collegio anche famiglie titolari di feudi aventi essi stessi il diritto di voto. Un conte che non fosse un conte imperiale aveva solo un feudo secondario o mediato (''Afterlehen'') ed era soggetto a un Principe o a un Duca, quindi privo di sovranità effettiva.
 
A differenza del conte del Sacro Romano Impero, il '''conte principesco''' riceveva la propria nomina attraverso un preciso atto dell'Imperatore, a dimostrare che i propri antenati avevano ottenuto questo privilegio nell'Alto Medioevo. In particolare, è un conte elevato a ''Principe dell'impero'', ma che esercita di fatto solo la sovranità su una contea o una signoria sovrana.