Tanit: differenze tra le versioni

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'''Tanit''' o '''Tinnit'''<ref group="nota">Secondo alcune vocalizzazioni greche del nome.</ref><ref name=":02">{{Cita libro|autore=Sergio Ribichini|curatore=[[Sabatino Moscati]]|titolo=i Fenici|anno=1997|editore=Bompiani|città=[[Milano]]|p=132|capitolo=Le credenze e la vita religiosa}}</ref> (in [[lingua fenicia]] 𐤕𐤍𐤕, ''tnt'') era una divinità [[Fenici|fenicia]] e cartaginese che deteneva uno dei posti più importanti a [[Cartagine]] e a [[Sarepta]]<ref name=":1">{{Cita libro|autore=[[Michel Gras]]|autore2=Pierre Rouillard|autore3=Javier Teixidor|titolo=L'universo fenicio|anno=1989|editore=[[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]]|p=42}}</ref> e significativamente, per una città prettamente commerciale, la sua effigie compariva nella maggior parte delle [[moneta|monete]] della città punica.<ref name=":02" />
 
Il nome sarebbe legato al significato di "[[Grande Madre|Dea Madre]]" e di origine libica,''<ref name=":01">{{Cita libro|autore=[[Michel Gras]]|autore2=Pierre Rouillard|autore3=Javier Teixidor|titolo=L'universo fenicio|anno=1989|editore=[[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]]|p=42}}</ref>'' sebbene sia stata collegata ad [[Astarte]] e la si ritiene di origine [[Fenici|fenicia]].<ref name=":1" />
Tanit era una delle consorti di [[Ba'al Hammon|Baal Hammon]] ed era venerata come dea protettrice della città e dea della fertilità e godeva di speciali favori e [[venerazione]] da parte dei cittadini di Cartagine e del suo [[regno cartaginese|impero]] e dagli indigeni [[Libu|libici]];<ref name=":0">{{Cita libro|autore=Brian H. Warmington|curatore=[[Il Giornale]]|titolo=Storia di Cartagine|anno=1968|editore=[[Giulio Einaudi Editore]]|p=182}}</ref> aveva tra i simboli il [[Punica granatum|melograno]], la colomba e la palma.<ref name=":0" />
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Non esiste certezza riguardo alla pronuncia del nome della divinità, chiamata TNT in lingua fenicia e punica (non veniva resa la vocalizzazione). Alcuni studiosi ritengono potesse chiamarsi Tinnit; il nome Tanit (pronunciato Tànit o Tanìt) si diffuse grazie al successo dell'opera [[Salammbô]] dello scrittore [[Gustave Flaubert]].
 
Il simbolo di Tanit era la piramide tronca portante una barra rettangolare sulla sommità. Su questa barra appaiono il [[sole]] e la luna crescente. Questo simbolo può essere osservato nella maggior parte delle steli delle [[necropoli]] puniche, dall'Africa Mediterranea, alla [[Sardegna]], alla [[Sicilia]], alla [[Penisola iberica|penisola Iberica]]. Tuttavia secondo studiosi delle religioni dell'Antichità il cono su cui poggia il disco solare è direttamente collegato alle ambrosie petrae fenicie, cioè le pietre sacre venerate in Libano e nell'Oriente mesopotamico come pure in Israele. La Gran Madre Tanit tra i suoi appellativi divini era anche chiamata Mirionima, ovvero "dai 10.000 nomi". Appellativo passato alla Iuno Caelestis, che altri non è che Tanit stessa nella forma ellenistico-romana. "''Pe'ne Baal''" significa "Viso di Baal" o "di fronte a Baal" ed era una delle epiclesi divine con cui era invocata. Quest'ultimo titolo indicava e le conferiva la prerogativa di avere la precedenza su Baal Hammon stesso, ma non è determinato in quale ambito liturgico o teologico ciò avvenisse o in relazione all'altro componente, [[Eshmun]], della triade cartaginese. Secondo molti autori classici, tra cui [[Diodoro Siculo]], il culto di Tanit richiedeva anche [[sacrificio|sacrifici]] umani. Tuttavia l'informazione potrebbe rientrare nella propaganda anti-cartaginese presente nella letteratura latina del periodo repubblicano. Comunque sia, tali riti sembrano confermati dalla presenza, nei [[tophet]] dedicati alla Dea di numerosi resti scheletrici combusti di bambini. Alcuni [[Sabatino Moscati|archeologi]] contemporanei, tuttavia, sostengono che nei tophet venissero deposti gli infanti morti per malattia, e che i Cartaginesi non praticassero sacrifici umani.
 
Nel sito archeologico di [[Thinissut]], nei pressi della città di [[Bir Bouregba]], nel [[1908]] è stata rinvenuta una statua in terracotta raffigurante la dea Tanit con testa di leone,<ref>{{cita web