Cyberstalking: differenze tra le versioni
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== Il cyberstalking come reato penale ==
Dal punto di vista giuridico, il reato di
Tale articolo è stato introdotto con decreto-legge 23 febbraio 2009 n. 11 e successivamente convertito in legge il 23 aprile 2009 – legge n. 38/2009.
Negli anni a seguire sono state apportate diverse integrazioni e/o modificazioni ma l'intenzione originaria del legislatore era quella di disciplinare esclusivamente il reato di molestie ossessive, definite dal legislatore atti persecutori<ref name=":4">{{Cita pubblicazione|autore=Carmelo Minnella|anno=2013|titolo=Lo stalking tra criminologia, giurisprudenza e recenti modifiche normative|rivista=Rassegna penitenziaria e criminologica|volume=17|numero=3|p=69 - 104}}</ref>.
Conseguentemente a due decisioni dei [[Giudizi di legittimità|giudici di legittimità]], i quali avevano ritenuto idoneo configurare il delitto di atti persecutori anche con l'invio tramite Facebook di ripetuti messaggi contenenti minacce e ingiurie ovvero molestie con esplicito contenuto sessuale, il legislatore, preso atto che le
== Criminologia del cyberstalking ==
Dal punto di vista [[criminologia|criminologico]], l'episodio di
* intenzione malevola da parte dell'offensore originatesi per vendetta, per ritorsione ma anche per il puro piacere di infliggere fastidio e/o sofferenza oppure l'indifferenza manifestata, al di là della intenzionalità malevola, circa le conseguenze che la propria petulanza e insistenza provoca sulla vittima;
* una qualche forma di premeditazione o comunque l'ostinazione spesso ossessiva a proseguire il comportamento molesto sia dopo essere stato sollecitato a porre fine alla molestia sia di propria sponte, per incapacità di autoriflessione e di autoregolazione;
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== Vittimologia - la vittimizzazione da cyberstalking ==
Dal punto di vista [[vittimologia|vittimologico]], la molestia ossessiva e la
== Evoluzione del cyberstalking: dal web 1.0 al web 2.0 ==
Sorto negli anni '90 del secolo scorso, il fenomeno delle
Con l'avvento del [[web 2.0]] o [[social web]], i [[social media]] hanno rappresentato un'opportunità di implementare comportamenti violenti altrimenti poco diffusi o facilmente soggetti a deterrenza. La ricerca ne aveva attenzionati alcuni, come l'invadenza relazionale ossessiva (obsessive reational intrusion o ORI) che con l'avvento dei social media ha vissuto una nuova stagione. Con tale definizione si fa riferimento alla petulante invadenza subita da una vittima all'interno del proprio spazio privato (privacy), sia esso fisico che virtuale o simbolico, da parte di un conoscente o di un estraneo, il quale desidera oppure presume a torto una relazione intima o più intima rispetto a quella assegnatagli dalla vittima<ref name=":0" />.
Un'altra tipologia di comportamenti violenti è data dal fenomeno della espressione d'odio ([[hate speech]] o [[Trolling|cybertrolling]]). Con tale definizione si fa riferimento all'attività di soggetti che postano commenti offensivi non solo per umiliare o provocare risentimento a terzi, ma anche per generare una discussione violenta che coinvolga più utenti e prenda di mira uno specifico bersaglio. Celandosi come i
Il fenomeno ha avuto una diffusione tale da diventare oggetto di studio da parte di psichiatri e analisti comportamentali<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Evita|cognome=March|nome2=Jessica|cognome2=Marrington|data=2019-03|titolo=A Qualitative Analysis of Internet Trolling|rivista=Cyberpsychology, Behavior, and Social Networking|volume=22|numero=3|pp=192–197|lingua=en|accesso=2022-12-10|doi=10.1089/cyber.2018.0210|url=https://www.liebertpub.com/doi/10.1089/cyber.2018.0210}}</ref> i quali hanno individuato alla base di queste condotte sentimenti di rabbia e frustrazione, il più delle volte derivanti da situazioni personali particolarmente traumatiche - un licenziamento o un divorzio - ma anche vere e proprie psicopatologie, come [[narcisismo]], [[sadismo]], [[disturbi della personalità]]<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Erin E.|cognome=Buckels|nome2=Paul D.|cognome2=Trapnell|nome3=Delroy L.|cognome3=Paulhus|data=2014-09|titolo=Trolls just want to have fun|rivista=Personality and Individual Differences|volume=67|pp=97–102|lingua=en|accesso=2022-12-10|doi=10.1016/j.paid.2014.01.016|url=https://linkinghub.elsevier.com/retrieve/pii/S0191886914000324}}</ref>.
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