Movimento per la fede tedesca: differenze tra le versioni

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[[File:Bundesarchiv Bild 183-2004-0413-501, Prof. Jakob Wilhelm Hauer.jpg|thumb|Jakob Wilhelm Hauer, fondatore del Movimento per la fede tedesca]]
Il '''Movimento per la fede tedesca''' (''Deutsche Glaubensbewegung'': DGB) fu un'organizzazione religiosa attiva in [[Germania]] negli anni del [[Terzo Reich]]. Fondata nel [[1933]] e capeggiata da [[Jakob Wilhelm Hauer]] (1881-1962), docente presso l'[[Università di Tubinga]], la DGB auspicava l'avvento in Germania di una nuova religiosità non cristiana basata su una “esperienza immediata” di Dio e sulla rivalutazione della spiritualità [[Indoarii|indo-aria]] e [[Germani|germanica]].
 
I membri del Movimento basavano infatti la loro dottrina religiosa non sulle [[Testi sacri|scritture bibliche]], ma su una combinazione di fonti letterarie [[Induismo|indù]] (Hauer aveva svolto attività missionaria in India e aveva subito l'influenza di testi come il ''[[Bhagavad Gita]]'') e antico-germaniche. L'intento dell'organizzazione era infatti quello di fondare una nuova “fede tedesca” che traesse la sua forza dalla storia e dalle tradizioni delle antiche comunità germaniche e indo-ariane. Il Movimento proponeva dunque ai suoi membri un'intensa vita comunitaria, basata sulla rivalutazione delle feste e delle consuetudini degli antenati germanici del ''Volk'' tedesco. Come spiega lo storico [[Franco Cardini]]: «il Movimento per la fede tedesca scelse a suo simbolo una ruota solare dorata su fondo azzurro e si dette una complessa organizzazione paraliturgica ispirata in parte alle cerimonie cattoliche, in parte a suggestioni [[Giacobinismo|giacobine]] (il “calendario agricolo” proposto dal movimento al [[Adolf Hitler|''Führer'']] assomigliava molto a [[Calendario rivoluzionario francese|quello della Rivoluzione francese]]). I tre colori “[[Razza ariana|ariani]]” (il bianco, l'oro, l'azzurro) furono i colori liturgici dei paramenti di questa “Chiesa tedesca” che conosceva cerimonie lustrali simili al [[battesimo]] e consacrazioni paraecclesiastiche come quelle nuziali, celebrate dinanzi a un altare sul quale erano una spada e una copia del ''[[Mein Kampf]]''»<ref>Franco Cardini, ''Il Dio di Hitler'' ({{cita web |url=http://www.tanogabo.it/ILDIODIHITLER.htm |titolo=Copia archiviata |accesso=21 settembre 2010 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110106220736/http://www.tanogabo.it/ILDIODIHITLER.htm |dataarchivio=6 gennaio 2011 }})</ref>.