Daniel Toroitich arap Moi: differenze tra le versioni
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Così alla morte di Kenyatta il [[22 Agosto]] [[1978]], Moi divenne presidente e prestò giuramento.
Godette di popolarità diffusa in tutto il Paese. Iniziò a ricercare un contatto diretto con le popolazioni, in antitesi con lo stile di Kenyatta, più chiuso nelle stanze del potere.
Il [[1 Agosto]] [[1982]] un gruppo di ufficiali dell'aeronautica guidati da [[Hezekiah Ochuka]] tentarono un colpo di stato facendo inizialmente soccombere le forze leali al Presidente.
Moi colse l'opportunità per cacciare gli oppositori e consolidare il potere. Ridusse l'influenza degli "uomini di Kenyatta" nel Governo durante la lunga inchiesta giudiziaria che identificò negli stessi i traditori. Moi li perdonò ma non prima che fosse chiaro pubblicamente il loro ruolo di cospiratori. I principali cospiratori, incluso Ochuka vennero condannati a morte in quelle che furono le ultime esecuzioni capitali in Kenya. Nominò i sui collaboratori più fidati nei ruoli chiave e modificò la [[Costituzione]] per stabilire ''de jure'' un sistema a [[Partito politico|partito unico]].
L'[[intellighenzia]] e gli accademici si opposero e nelle [[università]] e nei [[college]] sorsero dei movimenti che cercavano di introdurre riforme [[Democrazia|democratiche]]. La polizia segreta si infiltrò nei movimenti costringendo all'[[esilio]] molti membri. Il [[Marxismo]] non poteva più essere insegnato nelle Università del Kenya. Nacquero movimenti segreti, come Mwakenya e Pambana.
Il regime di Moi ora era uno dei confini della [[Guerra Fredda]], con una economia in crisi dovuta agli aumenti dei prezzi del petrolio e dal calo dei prodotti dell'agricoltura. Nel contempo l'[[Occidente]] si accordava col Kenya perché diventato un avamposto strategico contro le influenze [[comunismo|comuniste]] provenienti dall'[[Etiopia]] e [[Tanzania]].
Il Kenya beneficiò di molti aiuti internazionali; il paese fu considerato ben governato, con Moi leader legittimo saldamente in carica. Il crescere della repressione politica, incluso l'uso della tortura, furono deliberatamente non considerate.
Tuttavia alla fine della Guerra Fredda emerse un nuovo modo di considerare Moi, sempre più visto come [[despota]]/[[tiranno]], aiutato con l'accordo ed in attesa di riforme politico/economiche. Una delle condizioni fondamentali imposte al regime, principalmente dall'Ambasciatore degli [[USA]] [[Smith Hempstone]], fi il ripristino del [[Partito politico|multipartitismo]].
Moi si adoperò per ottenere questo contro una agguerrita opposizione, convincendo a forza i delegati alla conferenza del partito KANU a Kasarani nel dicembre [[1991]].
Moi vinse le elezioni presidenziali nel [[1992]] e nel [[1997]], guastate entrambe da omicidi politici. Fu capace di gestire i conflitti etnici in questo contesto, sfruttando le sempre presenti paure delle piccole tribù dominate dalle grandi.
In assenza di una effettiva opposizione organizzata Moi non aveva difficoltà a prevalere. Sebbene sospettato di brogli elettorali che si sono verificati, la spiegazione delle sue vittorie in entrambe le occasioni fu la divisione dell'opposizione.
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