Utente:Interminatispazi/Sandbox: differenze tra le versioni
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Il testo dell'atto si apre con un'invocazione a Dio e con le parole «''religione et parentado dal Cielo è dato''».
La dote di entrambe le donne è descritta come: «''sotto nome di Cambio come nell’Arquatano s’usa di Fiorini 100 di moneta con una veste da sposa''».
'''La dote di donna Servilia e donna Nicolosa'''
Il rogito che tramanda gli accordi per la definizione e consistenza della dote di queste spose indica:
*donna Servilia, figlia di Giovan Berardino di Vandolo, promessa a Brandimarte, figlio di Giovan Marino;
*donna Nicolosa, figlia di Giovan Marino, promessa a Luca, figlio di Giovan Berardino di Vandolo.
Entrambe ricevono la: «''dote di fiorini 100 sotto nome di Cambio (…) con una veste da sposa''». Gli sposi, Brandimarte e Luca, si impegnano come contraenti a formalizzare la promessa di accogliere le donne come mogli e di dar loro l'anello nuziale con l'obbligo di consumare il matrimonio secondo quanto stabilito dal Decreto Tametsi emanato dal Concilio di Trento nel 1563.
Nell'atto compaiono anche i nomi dei «''Mezzani''», definibili come ruffiani sensali che avevano favorito o mediato la nascita della storia amorosa, le firme dei testimoni presenti, quali: Annesimo di Rosato della Villa di Calmartina e Giovan Felice Ottaviano del Burgo d'Arquata e il nome di Montano di Paolo, proprietario dell'abitazione dove le famiglie hanno concluso l'accordo brindando insieme.
==Note==
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