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=== Atti notarili del 1588 per l'assegnazione della dote delle promesse spose===
 
La testimonianza di questi [[Atto notarile|atti notarili]], redatti il 24 [[luglio]] [[1588]] da Giovanni Tommaso Amadio, [[notaio]] attivo nell'arquatano tra il [[1581]] e il [[1588]], giunge dalla documentazione custodita nell'Archivio notarile di Arquata, attualmente conservato presso l'[[Archivio di Stato di Ascoli Piceno]].
La stesura degli accordi di assegnazione della [[Dote|consistenza dotale]] di quattro spose è esposta in «''loquens vernacula lingua»''. La particolarità di queste scritture risiede nella circostanza per cui [[fratello]] e sorella, appartenenti alla stessa famiglia, si univano in matrimonio con sorella e fratello di un diverso nucleo famigliare della stessa «''Villa della Calmartina''». Gli sposi erano così destinati a divenire coniugi e, nello stesso tempo, cognati.
 
'''La dote di donna Persiana e di donna Caterina'''
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*donna Caterina, figlia di Paolo, promessa a Tranquillo, figlio di Pietro di Battistone.
 
Il testo dell'atto si apre con un'invocazione a [[Dio]] e con le parole «''religione et parentado dal Cielo è dato''».
La dote di entrambe le donne è descritta come: «''sotto nome di Cambio come nell’Arquatano s’usa di [[Fiorino|Fiorini]] 100 di moneta con una veste da sposa''».
 
'''La dote di donna Servilia e donna Nicolosa'''
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*donna Nicolosa, figlia di Giovan Marino, promessa a Luca, figlio di Giovan Berardino di Vandolo.
 
Entrambe ricevono la: «''dote di fiorini 100 sotto nome di Cambio (…) con una veste da sposa''». Gli sposi, Brandimarte e Luca, si impegnano come contraenti a formalizzare la promessa di accogliere le donne come mogli e di dar loro l'anello nuziale con l'obbligo di consumare il [[matrimonio]] secondo quanto stabilito dal [[Decreto Tametsi]] emanato dal [[Concilio di Trento]] nel [[1563]].
Nell'atto compaiono anche i nomi dei «''Mezzani''», definibili come ruffiani sensali che avevano favorito o mediato la nascita della storia amorosa. Si leggono, inoltre, le firme dei testimoni presenti, quali: Annesimo di Rosato della Villa di Calmartina e Giovan Felice Ottaviano del [[Borgo (Arquata del Tronto)|Burgo d'Arquata]] e il nome di Montano di Paolo, proprietario dell'abitazione dove le famiglie hanno concluso l'accordo brindando insieme.
 
==Note==