Classless Inter-Domain Routing: differenze tra le versioni
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Il vantaggio di questo sistema era che i prefissi di rete potevano essere determinati automaticamente per ciascun indirizzo di rete senza bisogno di ulteriori informazioni. Lo svantaggio era che essendo disponibili solo tre taglie di grandezza prestabilite, le reti erano solitamente troppo grandi o troppo piccole per la maggior parte delle organizzazioni. Il blocco più piccolo allocabile conteneva 2<sup>8</sup> = 256 indirizzi, molti di più del necessario per una rete personale o di un dipartimento, ma troppo piccola per un'intera grande azienda. Il blocco intermedio conteneva 2<sup>16</sup> = 65536 indirizzi, troppo grande per essere usato in maniera efficiente anche da una grande organizzazione. Ma per quelle che avevano bisogno di più di 65536 indirizzi, il blocco più grande disponibile ne forniva 2<sup>24</sup> = 16777216, che erano davvero troppi. Questo portava a inefficienze sia nell'uso dell'indirizzi che nell'instradamento,
Nell'arco del decennio successivo allo sviluppo del [[Domain Name System]], divenne apparente che il vecchio schema delle reti basate su classi non era [[Scalabilità|scalabile]].<ref>{{Cita web|url=https://datatracker.ietf.org/doc/html/rfc1517|titolo=RFC ft-ietf-iesg-cidr: Applicability Statement for the Implementation of Classless Inter-Domain Routing (CIDR)|autore=Bob Hinden|sito=IETF Datatracker|data=1993-09-01|lingua=en|accesso=2022-12-23}}</ref> Questo portò allo sviluppo del subnetting e del CIDR. Le precedenti distinzioni di classe basate sui 3 bit furono rimosse, e il nuovo sistema venne descritto come ''classless'', in opposizione al vecchio sistema che divenne noto come ''classful''. I protocolli di routing vennero modificati per trasportare non solo gli indirizzi IP, ma anche le corrispondenti subnet mask. Implementare CIDR comportò l'aggiornamento di ogni host e router in tanti piccoli modi, e ciò non fu una piccola impresa in un periodo in cui Internet stava entrando in una fase di crescita rapida. Nel 1993 la [[Internet Engineering Task Force]] pubblicò un nuovo set di standard, [https://datatracker.ietf.org/doc/html/rfc1518 RFC 1518] ed [https://datatracker.ietf.org/doc/html/rfc1519 RFC 1519] per definire questo nuovo metodo per allocare blocchi di indirizzi IP ed instradare pacchetti IPv4. Nel 2006 ne venne pubblicata una versione aggiornata, [https://datatracker.ietf.org/doc/html/rfc4632 RFC 4632].<ref name=":1">{{Cita web|url=https://datatracker.ietf.org/doc/html/rfc4632|titolo=RFC ft-ietf-grow-rfc1519bis: Classless Inter-___domain Routing (CIDR): The Internet Address Assignment and Aggregation Plan|autore=Vince Fuller, Tony Li|sito=IETF Datatracker|data=2006-08-31|lingua=en|accesso=2022-12-23}}</ref> Dopo un periodo di sperimentazione con varie alternative, il Classless Inter-Domain Routing venne basato sul variable-length subnet masking (VLSM), che permette a ciascuna rete di essere suddivisa in varie subnet di grandezza multipla delle potenze di 2, in modo da poter dimensionare ogni rete in base alle esigenze locali. Le subnet mask a lunghezza variabile vennero menzionate come alternativa per la prima volta nella [https://datatracker.ietf.org/doc/html/rfc950 RFC 950].<ref name=":2">{{Cita web|url=https://datatracker.ietf.org/doc/html/rfc950#section-2.1|titolo=J. Mogul; J. Postel, eds. (August 1985). Internet Standard Subnetting Procedure. sec. 2.1. doi:10.17487/RFC0950. RFC 950.}}</ref> Le tecniche per raggruppare gli indirizzi per operazioni comuni erano basate sul concetto di cluster addressing, proposto per prima da Herbert Rokitansky.<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Carl-Herbert Rokitansky, "Internet Cluster Addressing Scheme and its Application to Public Data Networks", Proc. 9th International Conference on Computer Communication (ICCC' 88), pp. 482-491, Tel Aviv, Israel, October/November 1988}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://mailarchive.ietf.org/arch/msg/ietf/uTaLXpgRxGYzlzR1ZMJJTax_TpE/|titolo=Re: Cluster Addressing and CIDR|sito=mailarchive.ietf.org|accesso=2022-12-23}}</ref>
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