Fra Diavolo: differenze tra le versioni

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=== L'ultima battaglia e la morte ===
Giunto a [[Cava de' Tirreni]], Fra Diavolo passò in rivista i suoi uomini per l'ultima volta, stabilendo che il gruppo si sarebbe sciolto e che ognuno avrebbe preso la sua strada. Vagò per giorni e giorni da un paese all'altro, finché il 1º novembre, esausto, fu riconosciuto dal titolare di una spezieria e catturato a [[Baronissi]]. Condotto a [[Salerno]] e identificato, il 3 novembre fu trasferito in prigione a Napoli su una vettura circondata da lancieri polacchi. Il 10 novembre fu condannato a morte dal Tribunale straordinario riunito a [[Castel Capuano]]. Alla richiesta di declinare le generalità, dichiarò di essere colonnello dell'esercito borbonico. Fu giustiziato per impiccagione in [[Piazza del Mercato (Napoli)|piazza del Mercato]] l'11 novembre, vestito con l'uniforme di brigadiere dell'esercito borbonico, e con il brevetto di duca di Cassano al collo<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Pier Giacomo Sottoriva|anno=1986|mese=marzo - maggio|titolo=Il brigantaggio post-unitario|rivista=Quaderni del CEPIG|editore=Tipolitografia Scuderi|città=Latina|numero=6-7|p=33}}</ref>, il suo corpo venne lasciato molte ore fino a sera bene in vista, come monito allaper la popolazione. Non appena la Real Famiglia apprese dell'impiccagione di Pezza, celebrò il suo funerale nella [[cattedrale di Palermo]]. Fu sepolto nella [[Complesso degli Incurabili|Chiesa degli Incurabili]]. Nel 2019 fu inaugurata una scultura, raffigurante il busto di Pezza, a Itri, il suo paese natale<ref>{{Cita web|url=https://latinatu.it/fra-diavolo-torna-a-itri-celebrato-da-un-convegno-e-un-busto/|titolo=Fra Diavolo torna a Itri|accesso=21 febbraio 2023}}</ref>.
 
== Letteratura, opera e cinema ==