Imperialismo statunitense: differenze tra le versioni
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| Riga 82: [[File:Antiimperialismo caracas.jpg|thumb|Immagine di un manifesto antimperialista]] Inoltre lo stabile inserimento nell'organismo politico-sociale della nazione di popolazioni inferiori socialmente ed economicamente avrebbe, come per contagio, alterato il sano equilibrio esistente nelle istituzioni statunitensi e portato una ventata di corruzione e di inefficienza, forse anche di violenza nella vita pubblica degli Stati Uniti.<ref>{{cita|Aquarone|p. 131}}.</ref> Infine, gli antimperialisti non mancavano di avanzare una considerazione d'ordine morale pura e semplice: era ingiusto imporre con la forza il proprio dominio su altri popoli.<ref>{{cita|Aquarone|p. 132}}.</ref> La presa di posizione antiannessionistica era tuttavia tutt'altro che ferma e coerente, e infatti l'annessione di [[Porto Rico]] incontrò scarsa ostilità. Dopo la guerra del 1898 gli Stati Uniti abbandonarono la via dell'imperialismo territoriale preferendo imboccare quella dell'imperialismo indiretto, o informale, rinunciando a ulteriori annessioni anche quando si presentò l'occasione, come nel caso dell'occupazione militare di Cuba tra il 1906 e il 1909. Si riaprì il dibattito sugli indirizzi della politica estera statunitense, non più visti esclusivamente o prevalentemente attraverso la questione dell'imperialismo, sebbene l'opposizione interna portò anche alla fondazione di alcune organizzazioni come la "Lega Anti-Imperialista Americana" tra i cui fondatori vi fu [[Oswald Garrison Villard]]. | |||