Utente:LETTRICEe/Sandbox: differenze tra le versioni

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{{Citazione|quando nessuno parla... quando nessuno guarda, succedono massacri|''No Sleep Till Shengal, pagina 16 e retro di copertina}}
 
Il fumettista nelle prime pagine descrive le emozioni che prova quando gli viene detto che deve partire per Shengal per documentare con un fumetto la vita durante la guerra e la fatica di alcuni popoli poco conosciuti per ottenere la libertà. Le emozioni che prova sono un misto di paura e ansia. Per arrivare in Iraq, Zerocalcare e il suo gruppo devono fare scalo a Dubai, e una volta lì, incontrano il resto del gruppo e prendono le macchine per arrivare a Shengal. Per arrivarci però, devono passare da un check point. La prima volta non li lasciano passare, perciò decidono di provare ad un altro check point, dove grazie a un capo di stato occidentale che si ricordava di [[Papa Francesco]] che aveva fatto una [[missione diplomatica]] li lascia passare. Arrivano in una caserma irachena dove erano riuniti altri italiani. Il gruppo incontra il capo della caserma, che non vuole lasciarli passare perchè serviva il visto di Baghdad. Quindi tornano indietro dal capo di stato che gli dice che il giorno seguente sarebbero andati insieme dal capo della caserma.
Il giorno seguente riescono a passare grazie al vice capo di stato: Giancarlo. In seguito il gruppo scopre che Giancarlo sarebbe stato con loro fino a quando non se ne sarebbero andati.
Dopo molti giorni e molte ore il gruppo riesce finalmente ad arrivare a Shengal, al villaggio in cui sarebbero rimasti per tre giorni.
In questi giorni Zerocalcare comprende la complessità del popolo e della situazione in cui, la popolazione, si trova. Arriva il momento di ripartire e tornare a casa e il fumettista lo descrive come un momento malinconico.
Facendo questo viaggio, Zerocalcare, ha potuto conoscere la storia di un popolo conosciuto da pochi.