Dorgali: differenze tra le versioni
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'''Dorgali''' (''Durgali'' in [[lingua sarda|sardo]]<ref>Toponimo ufficiale in lingua sarda ai sensi dell'articolo 10 della Legge n. 482 del 15.12.1999, adottato con Delibera di Consiglio Comunale n. 51 del 30.09.2010 {{cita web |url=http://www.comune.dorgali.nu.it/delibere/deliberazione_consiglio_51.pdf |titolo=Copia archiviata |accesso=23 ottobre 2010 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141228134314/http://www.comune.dorgali.nu.it/delibere/deliberazione_consiglio_51.pdf |dataarchivio=28 dicembre 2014 }}</ref><ref>Era ''Dorgaly'' in spagnolo e ''Trocale'' per gli abitanti anziani di [[Baunei]], comune confinante. Vedi ''Le parlate dell´Alta Ogliastra'' [Studi di Linguistica Sarda 1, collana diretta da E. Blasco Ferrer e Heinz Jürgen Wolf], Cagliari (Della Torre).</ref>), è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:8281}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Nuoro]]. Con la sua superficie di 226,54 km² è l'ottavo comune della [[Sardegna]], in ordine di estensione.
== Geografia fisica ==
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=== Preistoria e storia antica ===
[[File:Diploma militare di congedo del soldato tunila, da dorgali, 10 ottobre 96 dc.jpg|thumb|Diploma militare di congedo del soldato Tunila]]
Il territorio oggi interessato dall'amministrazione dorgalese era già densamente popolato in periodo [[Sardegna prenuragica|prenuragico]], [[nuragico]], [[punico]] e [[Civiltà romana|romano]].<ref>Nella riunione del Consiglio Comunale del 30 settembre 2010 si è adottato nell'atlante dei toponimi L.382/92 il termine Durgali come nome sardo del paese. Sempre nella stessa delibera si fa un excursus storico dell'etimologia del toponimo dove i termini succedutosi nei secoli sono il latino classico Cartagine Sulcos (che indicava la rotta delle navi cerealicole che da Cartagine erano dirette verso Roma e facevano scalo sulla costa orientale sarda), questo termine era Sulcalis in latino volgare. Questa realtà è citata dallo storico imperiale Claudianus. Il termine viene da sulcus che in questo caso indicava le "codule" (i canaloni calcari che sfociano nel mare) usate come approdo. Si tratta molto probabilmente di un'antica realtà urbana costiera conosciuta come Sulci orientale (Sulci Tirrena). Sulcalis coincide con il termine Thurcali, citato dalla tradizione orale come nome di Nuraghe Mannu. Da qui Durgali, termine derivato dal sardo "durgalu" che significa canale d'acqua, termine a sua volta originatosi dal latino "sulcus" (vedi fenomeno altomedioevale nel volgare sardo della th
Durante il periodo nuragico fu interessato dalla costruzione di innumerevoli [[nuraghi]], come avvenne nella maggior parte del territorio della [[Sardegna]]. In seguito alla conquista dell'isola da parte dell'[[Impero Romano]] si svilupparono gli insediamenti romani di ''Thurcali'' e ''Cares'' la cui presenza è testimoniata dal ritrovamento del congedo bronzeo di ''Tunila'' (esposto nel [[Museo archeologico nazionale di Cagliari|Museo Nazionale di Cagliari]]) e la targa bronzea, del [[IV secolo]] d.C., della locale caserma dei [[Vigili (storia romana)|vigili romani]] nel centro di ''Cares''.
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[[File:Bandiera di Spana 1713.png|thumb|Bandiera dello Stato Spagnolo del 1713 allora ancora presente a Dorgali.]]
Durante il seguente periodo [[Storia della Sardegna Giudicale|giudicale]] si instaurarono nel territorio, inviati dal [[papato]], diversi ordini monastici, dei quali i primi ad arrivare furono i [[Canonici Regolari della Congregazione di San Vittore|vittorini provenzali]] e, in seguito, i [[Ordine Cistercense|cistercensi]], ai quali fu concessa la [[Franca di Jurifai]], collocata tra i quattro giudicati ([[Giudicato di Torres|Torres]], [[Giudicato di Cagliari|Cagliari]], Gallura, [[Giudicato di Arborea|Arborea]]) e parzialmente posta nell'agro di Dorgali, che faceva parte del [[Giudicato di Gallura]], nella [[curatoria]] di Galtellì. La fine del Giudicato vide un breve periodo di dominazione sotto la [[Repubblica di Pisa]]<ref>{{cita libro|cognome= Manno|nome= Giuseppe|coautori= Antonello Mattone; Tiziana Olivari|titolo= Storia moderna della Sardegna dall'anno 1773 al 1799|anno= 1998|editore= Ilisso|città= Nuoro|isbn= 88-85098-78-9|citazione= L'occupazione pisana fu attuata dalle truppe che procedevano per occupare il Giudicato di Cagliari.}}</ref>, seguito dalla conquista dell'[[Sardegna|isola]] da parte degli [[Corona d'Aragona|aragonesi]] nel [[1324]] e proseguito con la dominazione [[Corona di Castiglia|castigliana]] dalla fine del [[secolo XIV]], che si concluse nel [[1713]], quando la Sardegna, con il [[Trattato di Utrecht]], fu ceduta prima all'[[Austria]] e poi, nel [[1718]], al [[Ducato di Savoia]]. La maggior parte dei villaggi esistenti in quell'epoca nell'agro dorgalese scompaiono nella seconda metà del [[XIV secolo]].<ref>Nell'attuale cintura urbana di Dorgali nel XIII secolo c'erano tre piccoli paesi medioevali autonomi, separati urbanisticamente, ognuno con la sua parrocchia e il suo monastero. Questi centri poi si aggregarono nella Dorgali moderna. Uno dei tre paesi, quello più importante, era chiamato Castro, unito amministrativamente con il centro di Scopeta (località Iscopidana) che era in campagna. Rispetto al Rio di San Giovanni (o Rio di San Giovanni Su Lillu) o di S'Urgale o di Funtana Manna (oggi Corso Umberto) il centro di Castro era in parte sulla sponda sinistra, la parte bizantina più antica (vecchio castro detto anche Crastu de Funtana), oggi rioni di Gurgu Longu e Orito, e in parte sulla sponda destra, oggi rioni di Sa Serra e Sa Porta, la parte medioevale temporalmente successiva (nuovo castro detto Crastu de Sant'Antoni o sa Serra ei sa Porta). Le due sponde di Castro erano collegate da tre ponti (Ponte del Gimiglione, Ponte del Rettore, Ponte del Rosario). La parte della sponda destra cinta da mura che fu castellata dagli ospitalieri era dotata di una porta principale ubicata presso Via Africa e Via Sassari. Castro era dotato di almeno due monasteri, di un ospedale (Hospitalis Sancti Antonii), di un romitorio accessibile extramuros, di un lazzareto extra muros e di un balivato dei cavalieri ospitalieri, era caposcolca perché organizzava la difesa del territorio. Nel Sec. XII sulla sponda sinistra la chiesa più importante era San Nicola e Sebastiano, già parrocchia in epoca bizantina altomedioevale, mentre sulla sponda destra la chiesa più importante era Santa Maria del Castro, già parrocchia dopo la precedente (Sec. XIII). Il secondo paese era Santa Maria Maddalena di Thorpeia Sec. XII, che oggi coincide con il rione di "Sa Chejedda e Sa Dobora", già "Thopora" (Thorpeia), che era unita amministrativamente (amministrazione ecclesiale) ai centri medioevali secondari in campagna di Santo Stefano di S'Armulanza, località di Mulattai e Isportana, e di San Pantaleo di Miriai, oggi località di Gurennoro, Iriai e Mariscai. A Thorpeia era presente la precettoria templare di San Giovanni Su Lillu (San Giovanni Giglio) nell'isolato di S'Eremu. Fu questa precettoria a dare il nome all'omonimo rio. Il terzo paese era Gonario (oggi rione di "Gonare"), citato come Gonarium nella documentazione del XIII secolo, qui era presente il Monastero della Chiesa dell'Angelo (Chiesa dei Santi Michele, Gabriele, Raffaele e Tobiolo e Madonna di Bonaria) e della Chiesa di Santa Cecilia e San Roberto di Molesmes (Chiesa di Santa Tetzillia e Santu Lumbertu). L'organizzazione della Festa del grande Santuario di San Cornelio e Cipriano, ubicato a Castro (a ovest di castro nuovo), costituiva il momento di aggregazione dei tre centri. Dal 1347 con la dominazione aragonese i tre centri di Castro, Torpeia e Gonario prendono il nome di Durgale che apparteneva al copioso rio di San Giovanni chiamato localmente "Su 'Urgale" ("Durgale") che attraversava il nuovo centro. Oggi il rio di San Giovanni è tombato e scorre sotto Corso Umberto. In Corso Umberto all'altezza di Via Dante vi era la potente risorgiva chiamata "S'Orga".</ref>
L'ultimo paese a scomparire in ordine cronologico in agro dorgalese fu ''Torpee de S'Iscra de Garteddi'' scomparso nel [[1610]], dopo ''Isalle'', che si estinse nel [[1567]].<ref>Durante la seconda guerra mondiale l'edificio delle scuole elementari fu sede di un convalescenziario con trecento posti letto dell'armata tedesca la cui presenza fu qui estranea a episodi bellici.</ref><ref>Occorre comunque precisare che la località di "Salleiloj" è indicata in una carta dello stato piemontese del [[1753]] dell'Accademia Reale di Scienze, la cosiddetta carta conosciuta come "Carta degli Ingegneri Piemontesi" Le Rouge (1753), come un paese allora ancora abitato. Si tratta proprio di Isalle e Iloghe. Anche Torpè di Galtellì è stato riportato come esistente in questa carta del 1753. La date di cessazione risultanti per questi paesi nella bibliografia è molto probabilmente quella della soppressione delle parrocchie. In questa carta sono presenti inoltre alcuni paesi barbaricini oggi scomparsi di: Locoe (a Orgosolo), Siddie (scritto Ussirie a Urzulei), Mannurri (a Urzulei), Orcada (agro di Ollolai), Oleri (a Ovodda), Espasulè (a Sorgono), Tovuda (a Osini), Bortziocoro (a Burgos), Ruinas e Silisè (scritto Gennargentu a Arzana) ecc. ecc.</ref>
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* Piazza "Santa Lucia": Accoglie il convento di clausura delle [[Suore benedettine]]; la loro presenza fu fortemente voluta da Don Meloni, parroco del paese nel periodo della scomparsa della Santa suor [[Maria Gabriella Sagheddu]], originaria del paese. Fu per un breve periodo adibita a mercato ma poi venne a sua volta sostituita.
* Piazza "Sa Cudina": veniva usata per il mercato in tempi più recenti.
* Piazza "Le 4 fontane" (''Funtana in [[Lingua sarda|sardo]]''): grazie alla presenza delle fontane da sempre questa piazza permetteva agli abitatanti di
* Piazza "Caduti sul lavoro": opera recente voluta dal sindaco Mario Angelo Giovanni Carta nel 2001 e commissionata ad un artista locale Antonio Fancello
* Piazza "Monumento" (''Su Monumentu''
=== Siti archeologici ===
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=== Istruzione ===
Dorgali dispone di scuole di ogni ordine e grado. L'istituto comprensivo "G. M. Gisellu" include quattro plessi di [[scuola dell'infanzia]], tre plessi di [[Scuola primaria in Italia|scuola primaria]], e due di [[Scuola secondaria di primo grado in Italia|scuola secondaria di primo grado]] distribuiti nei due centri abitati di Dorgali e Cala Gonone. A Dorgali è attiva anche una scuola dell'infanzia paritaria dedicata a "Don Basilio Meloni". Per quanto riguarda l'istruzione superiore è presente il [[Liceo scientifico
Dorgali in un mare di libri Bilancio 2011 della biblioteca.|pubblicazione = La Nuova Sardegna|data = 24 febbraio 2012}}</ref>
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=== Strade ===
La [[strada statale 131 Diramazione Centrale Nuorese]] collega Dorgali con [[Nuoro]] e gran parte della [[Sardegna]].
La [[strada statale 125 Orientale Sarda]] percorrendo l'est dell
=== Aeroporti ===
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