Elda di Veroli: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Figlia di Marco e di Adelaide Efrati, cresciuta in una famiglia di musicisti, si accostò precocemente allo studio della [[Musica|musica]] applicandosi prima alla tecnica del [[Pianoforte|pianoforte]] con Maddalena Pacifico ma dedicandosi poi al [[Soprano|canto lirico]], sua vera vocazione, sotto la guida della ex [[Mezzosoprano|mezzosoprano]] Elvira Ceresoli Salvatori.<ref name=Trec_DiVeroli/><ref name=DiCave_Veroli>{{Cita libro|titolo=Mille voci una stella - il contributo degli esecutori vocali ebrei o di origine ebraica alla mudica operistica italiana|autore=Luciano di Cave|anno=1985|editore=Carucci Editore|città=Roma|p=79}}</ref>
 
Terminata la preparazione primaria, si esibì dapprima in [[Concerto d'opera|concerti lirici]] occasionali poi, ormai rivelatasi dotata di una gradevole voce di [[Soprano leggero|soprano leggero]], esordì con successo nel [[1919]] al [[Teatro Traiano]] di [[Civitavecchia]] nella parte di Gilda nel [[Rigoletto]] di [[Giuseppe Verdi|Verdi]]. Nel medesimo teatro interpretò anche la parte di Rosina, nel [[Barbiere di Siviglia (Rossini)]] di [[Gioacchino Rossini]]. Fu poi chiamata al [[Teatro Unione]] di [[Viterbo]], a sostenere la parte di Elvira ne ‘’[[I Puritani]]’’ di [[Vincenzo Bellini|Bellini]] al fianco dell'esordiente [[Giacomo Lauri Volpi]].<ref group=N>Lauri Volpi debuttò usando lo pseudonimo di [[Giovanni Battista Rubini]], il nome del tenore preferito da Vincenzo Bellini</ref><ref name=Trec_DiVeroli/>
Tenendo conto di questi successi, il soprano [[Emma Carelli]], che a quel tempo era la responsabile gestionale del [[Teatro Costanzi]] di [[Roma]], la scritturò per dieci recite del [[Don Pasquale]] di [[Gaetano Donizetti]], che ottenne consenso di pubblico e di critica. L'anno successivo fu al [[Teatro Politeama (Lecce)|Politeama di Lecce]] per interpretare la parte di Leila ne [[I pescatori di perle]] di [[Georges Bizet]] e al [[Politeama Rossetti]] di [[Trieste]] in quella del paggio Oscar nel “[[Un ballo in maschera]]” di Verdi, con [[Aureliano Pertile]] e Aurora Buades.<ref name=Trec_DiVeroli/>
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Dopo questi successi aprirono per lei le porte dei più importanti teatri d’[[Europa]] tra cui il “[[Teatro Olimpia]]” di [[Barcellona]], il “De Nederlandse Opera” di [[Amsterdam]], il “Teatr Wielki” di [[Varsavia]], il “[[Teatro Real]]” di [[Madrid]] il “Teatro del liceo francese” il “Teatro del circo” di [[Saragozza]], il “Coliseu” di [[Lisbona]], il “[[Teatro Nacional São João]]” di [[Oporto]] l’“[[Opera]]” di [[Parigi]], il “[[Royal Opera House]]” di [[Londra]]. Anche se più volte invitata da teatri americani che le offrivano vantaggiosi contratti, sempre li rifiutò, non essendo disposta a varcare l'oceano; questo purtroppo fece sì che la sua fama restasse costretta entro i confini nazionali.<ref name=DiCave_Veroli/> La sua carriera fu però egualmente densa e piena di soddisfazioni; cantò con [[Beniamino Gigli]], [[Miguel Fleta]], [[Benvenuto Franci]], [[Tancredi Pasero]] ed altri, anche in concerti. Il suo repertorio si allargò ad autori come [[Alessandro Scarlatti|Scarlatti]], [[Carl Maria von Weber|Weber]], [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]], [[Giacomo Meyerbeer|Meyerbeer]], [[Ambroise Thomas|Thomas]] e [[Léo Delibes|Delibes]].<ref name=DiCave_Veroli/>
 
Il 10 novembre [[1938]] furono promulgate in Italia le [[leggi razziali fasciste|leggi razziali]] ed Elda, che era di origine ebraica, non poté più cantare in pubblico. Si dedicò allora interamente all'insegnamento nella scola di canto che, frattanto, aveva aperto in [[Prati (rione di Roma)|zona Prati]] a Roma ma,<ref name=Trec_DiVeroli/> dal [[1943]] fino alla [[Liberazione di Roma|liberazione di Roma]] fu costretta ad interrompere l'attività di insegnante e, per sfuggire alla cattura da parte delle [[Campagna d'Italia (1943-1945)|milizie naziste]] fu costretta a nascondersi in vari luoghi fino alla [[Liberazione di Roma|liberazione di Roma]].<ref>{{Cita web|url=https://riflessimenorah.com/sergio-di-veroli-racconta-prima-parte/|titolo=Sergio di Veroli racconta|accesso=2023-03-03|sito=Riflessi della Menorah}}</ref><ref group=N>Un nipote di Elda, Sergio di Veroli, intervistato raccontò: “...Era il 16 ottobre 1943, noi eravamo in casa...una mia zia, Elda di Veroli, maestra di canto...ci chiamò quella mattina intorno alle sei, e ci disse che una sua allieva, cattolica, che viveva nella zona del ghetto, aveva visto i tedeschi che portavano via gli ebrei, proprio tutti, dai neonati agli anziani e malati...La sorpresa fu di sapere che prendevano tutti. Da allora percepimmo...il grave pericolo che incombeva su tutta la famiglia, nessuno escluso...</ref><ref name=Trec_DiVeroli/>
 
Terminata la guerra, Elda riprese l’insegnamento che esercitò fino a pochi anni prima della morte avvenuta a Roma il 25 febbraio 1981. Fra i suoi allievi ebbe Angelica Tuccari e [[Veriano Luchetti]].<ref name=Trec_DiVeroli/>