Francesco Soderini: differenze tra le versioni
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==Biografia==
[[File:Coa fam ITA Soderini HrM.svg|sinistra|miniatura|170x170px|Stemma dei [[Soderini (famiglia)|Soderini]]]]
Nacque da una nobile [[Soderini (famiglia)|famiglia]] fiorentina alleata dei [[Medici]]. Fu fratello di [[Pier Soderini]], [[gonfaloniere]] a vita a Firenze dal 1502
L'11 marzo [[1478]] fu eletto [[vescovo]] di [[diocesi di Volterra|Volterra]], ma non avendo ancora compiuto i 27 anni previsti dai canoni fu amministratore fino all'età prescritta. Governò la diocesi tramite vicari e risiedette a [[Roma]].
Nel novembre
Nel [[1484]] guidò un'altra ambasceria dei fiorentini per presentare le felicitazioni al neoeletto [[papa Innocenzo VIII]].
Non ricevette gli ordini sacri fino al 27 marzo [[1486]], quando fu ordinato sacerdote a Firenze. Ricevette la consacrazione episcopale nel settembre
Negli [[anni 1490|anni Novanta]] ebbe incarichi diplomatici per conto della [[repubblica di Firenze]]: fu ambasciatore in [[Francia]], a [[Milano]] e infine a Roma presso [[papa Alessandro VI]].
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Il 27 novembre [[1506]] diede un salvacondotto a [[Michelangelo Buonarroti]] per un viaggio da Firenze a [[Bologna]], dove gli era stata commissionata [[Giulio II benedicente|una statua]] in [[bronzo]] del pontefice.
Fu
Optò per il titolo dei [[Santi XII Apostoli (titolo cardinalizio)|Santi XII Apostoli]] il 15 settembre [[1508]] ed ebbe successivamente altri onori: la commenda di un monastero [[Congregazione Camaldolese|camaldolese]] e il patronato dei [[Ordine di San Benedetto|benedettini]] e dei [[Ordine Cistercense|cistercensi]].
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Il 12 giugno [[1514]] divenne [[amministratore apostolico]] di [[diocesi di Vicenza|Vicenza]], cattedra che terrà fino al 14 marzo [[1524]]. Fu anche amministratore apostolico di [[diocesi di Terni-Narni-Amelia|Narni]] dal 21 aprile [[1515]] al 18 maggio [[1517]]. Il 18 luglio [[1516]] optò per la [[sede suburbicaria di Palestrina]]. Dal 15 novembre [[1516]] al 5 maggio [[1523]] fu amministratore apostolico di [[diocesi di Anagni-Alatri|Anagni]].
Tuttavia cadde in disgrazia quando l'8 luglio 1517 fu costretto in concistoro ad ammettere la sua complicità nel complotto dei cardinali [[Bandinello Sauli]] e [[Alfonso Petrucci]] contro Leone X. Aveva offerto la tiara al cardinale [[Raffaele Riario]] e aveva ottenuto il consenso dei cardinali pagando loro la somma di 12.500 fiorini. Scoperto, si rifugiò a [[Palestrina]], presso la dimora dei [[Colonna (famiglia)|Colonna]]. Da qui fuggì verso [[Fondi]] con il benestare del papa, che però gli
Tornò a Roma solo alla morte di [[papa Leone X]] per partecipare al conclave che elesse [[papa Adriano VI]]. Durante il pontificato di Adriano VI fu al centro di nuovo complotto: fu arrestato il 27 aprile [[1523]], i suoi beni e la sua servitù furono confiscati e fu imprigionato a [[Castel Sant'Angelo]]. In giugno si ammalò e il papa gli concesse l'uso della servitù. In settembre papa Adriano VI morì e il Collegio cardinalizio lo liberò dal carcere per il conclave. Il nuovo [[papa Clemente VII]],
Morì, forse di [[peste]], il 17 maggio 1524 e fu sepolto nella [[Basilica di Santa Maria del Popolo|chiesa di Santa Maria del Popolo]].
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