Jochen Rindt: differenze tra le versioni
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===Gli inizi===
Sviluppò fin dalla tenera età una gran passione per l'automobilismo: conobbe il futuro compagno di corse [[Helmut Marko]] quando a Graz frequentavano insieme il ginnasio<ref>[https://www.formulapassion.it/opinioni/interviste/marko-sitting-bull-f1-red-bull-ferrari-merzario-le-mans-targa-florio-rindt ''Marko sitting Bull''] formulapassion.it</ref>, con cui si
===1963 e 1964===
Il suo debutto in monoposto avvenne nel 1963, con la partecipazione al campionato di [[Formula Junior]], dove ebbe l'occasione di competere con altri piloti di rilievo come [[Jackie Stewart]] e [[Jo Siffert]]<ref name=tuttomotoriweb>[https://www.tuttomotoriweb.it/2021/09/05/jochen-rindt-incidente-monza/ ''Jochen Rindt, 51 anni fa quel misterioso incidente mortale a Monza''] tuttomotoriweb.it</ref>, vincendo la quinta edizione del circuito di Cesenatico ad aprile 1963<ref>[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,9/articleid,0091_01_1963_0090_0009_24783859/ ''La Stampa 16 aprile 1963, pag. 9''] archiviolastampa.it</ref>. L'anno seguente passò alla [[Formula 2]], categoria che lo vide protagonista assoluto fino al tragico epilogo della sua carriera<ref name= iconwheels/>. Raccolse in questa categoria un numero impressionante di pole e 45 vittorie<ref name=tuttomotoriweb/>, misurandosi sempre con piloti come [[Jim Clark]] e [[Graham Hill]]<ref name= iconwheels/>. Sempre nel 1964 balzò all'onore della cronaca sportiva vincendo la famosa gara internazionale di F2 sul [[circuito di Crystal Palace]] nei pressi di [[Londra]], battendo in quell'occasione Clark, Hill e Stewart; in quell'anno debutta in [[Formula 1]] nel [[Gran Premio d'Austria 1964|Gran Premio d'Austria]] sulla pista ricavata dall'[[aerodromo di Zeltweg]] al [[volante]] di una [[Brabham]] della scuderia di [[Rob Walker Racing Team|Rob Walker]]. Parte tredicesimo ma
===1965: Formula 1 e vittoria alle 24 Ore di Le Mans===
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====Formula 1====
In Formula 1 arrivano due quarti posti, in [[Gran Premio del Belgio 1967|Belgio]] e in [[Gran Premio d'Italia 1967|Italia]], concludendo così il relativo campionato
====24 ore di Le Mans====
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===1968===
[[File:Stewart and Rindt at 1968 Dutch Grand Prix.jpg|thumb|Rindt segue Stewart al [[Gran Premio d'Olanda 1968]]|alt=Black-and-white photograph of two Formula One cars driving on a wet track]]
Nel [[Campionato mondiale di Formula 1 1968|1968]] entra a far parte della scuderia [[Brabham Racing Organisation|Brabham]], senza ottenere grandi risultati, a parte battere [[Jack Brabham]], ottenere due terzi posti in Sudafrica e in Germania<ref name= iconwheels/>, alcune [[pole position]] e giri veloci in gara, per via della scarsa competitività della monoposto<ref>[https://www.formula1.com/en/drivers/hall-of-fame/Jochen_Rindt.html ''Jochen Rindt''] formula1.com</ref>, con cui per dieci volte
Alla fine della stagione entrò nel team della [[Team Lotus|Lotus]] come compagno di Graham Hill, grazie al suo manager [[Bernie Ecclestone]]<ref name= iconwheels/>.
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Heinz Pruller, il biografo ufficiale di Rindt, afferma che, in seguito a quest'incidente, il pilota disse alla moglie Nina di volersi ritirare dalle corse<ref name=formulapassion2/>, decisione che divenne nota nell'ambiente della Formula 1.
Ristabilitosi, conquistò il suo primo successo sul [[circuito di Watkins Glen]]<ref name= iconwheels/>, dove il suo compagno di scuderia, Hill, si fratturò le gambe<ref name= iconwheels/>; sempre in quella stagione arrivò un secondo posto in Italia a
===1970===
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{{citazione|to die doing something that you loved to do, is to die happy. And Jochen has the admiration and the respect of all of us. The only way you can admire and respect a great driver and friend. Regardless what happens in the remaining Grands Prix this year, to all of us, Jochen is the world champion.<ref name=sfcriga/>}}
Rindt riposa nel [[Zentralfriedhof|Cimitero centrale]] di [[Graz]]<ref>[https://www.sport-today.it/gallery/motori/formula-1/jochen-rindt-cinquantanni-dalla-morte.htm?ord=8&ord=8 ''Jochen Rindt: cinquant'anni dalla morte''] sport-today.it</ref><ref>{{cita web|titolo=Jochen Rindt – Ein Leben für den Motorsport|url=http://www.steiermark.at/cms/beitrag/10000820/2075/|sito=steiermark.at|editore=Landesregierung Steiermark|accesso=20 gennaio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160120122551/http://www.steiermark.at/cms/beitrag/10000820/2075/ |lingua=de}}</ref>
[[File:Grab Jochen Rindt.jpg|thumb|upright|La tomba di Rindt al cimitero di Graz]]
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