Jean Piaget: differenze tra le versioni

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Piaget sostiene che i due processi caratterizzanti l'adattamento siano l{{'}}''assimilazione'' e l{{'}}''accomodamento'', che si avvicendano durante l'intero sviluppo.<ref>{{Cita libro|autore=Luciano Mecacci|titolo=Storia della psicologia del Novecento|editore=Editori Laterza|p=276}}</ref> L'assimilazione e l'accomodamento accompagnano tutto il percorso cognitivo della persona, flessibile e plastico in gioventù, più rigido con l'avanzare dell'età ("tesi amatiana"). Assimilazione e accomodamento vengono definiti da Piaget come ''invarianti funzionali'', in quanto processi costantemente presenti, indipendentemente dalla fase di sviluppo.
 
L{{'}}''assimilazione'' consiste nell'incorporazione di un evento o di un oggetto in uno schema comportamentale o cognitivo già acquisito. In pratica il bambino utilizza un oggetto per effettuare un'attività che fa già parte del suo repertorio motorio o decodifica un evento in base a elementi che gli sono gimàgià noti (per esempio il [[riflesso di prensione palmare]] porta il neonato a stringere nella mano oggetti nuovi).
 
L{{'}}''accomodamento'' consiste nella modifica della struttura cognitiva o dello schema comportamentale per accogliere nuovi oggetti o eventi che fino a quel momento erano ignoti (nel caso del bambino precedente, se l'oggetto è difficile da afferrare dovrà per esempio modificare la modalità di presa).