Richard Wagner: differenze tra le versioni
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Naturalmente si tratta unicamente di supposizioni, poiché riguardo al ''[[Parsifal (opera)|Parsifal]]'' andrebbe ricordata la frase: ''Durch Mitleid wissend, der reine Tor'' ("Il puro folle si fa sapiente attraverso la compassione"), come specificato da Gurnemanz proprio nell'"Incantesimo del venerdì santo". Già il sacrificio di Brunnhilde assume una valenza universale e redentrice. In altre parole, il panismo del ''Waldweben'' (''Sigfrido'', atto secondo) viene in ''[[Parsifal (opera)|Parsifal]]'' proiettato in un'ottica metafisica proprio con il già citato "Incantesimo" (''Karfreitagszauber''). Dal canto loro, Tristano e Isotta, pur richiudendosi nel loro indubbio egoismo, abiurano ogni ambizione di gloria e di potenza, mentre la "grande idea" di Wotan potrebbe essere benissimo scaricata da ogni allusione alla Germania e ribaltata in chiave universale, laddove egli dice, a Fricka: "Solo la tradizione riesci a comprendere. Il mio pensiero mira a tutto ciò che ancora non è avvenuto". A questo proposito, così si legge nel libro di [[Thomas Mann]] ''Dolore e grandezza di Richard Wagner'', in cui lo scrittore, wagneriano e antinazista, riporta ciò che ammise nella sua conferenza ''Richard Wagner und Der Ring des Nibelungen'' tenuta a Zurigo il 16 novembre 1937, ovvero che il [[nazionalsocialismo]] sarebbe una sua naturale derivazione: «Il ritorno al mondo romantico e leggendario si lega alla conquista di elementi puramente umani. Questo rivolgersi al passato significa il distacco dal mondo borghese di una corrotta cultura, dominata dal capitalismo, per far ritorno al popolo come forza etnica, elemento redentore e purificatore. Oggi, nell'esperimento politico che si tenta in Germania, non è difficile trovare tali impronte, ma le fiabe, nel campo della politica, diventano altre cose e prendono altro nome: menzogne. L'autore della ''Tetralogia'', con la sua arte ebbra di passato e di futuro, non si staccò dalla cultura borghese per scambiarla con uno stato totalitario che annulla lo spirito. Lo spirito tedesco era per lui tutto, lo stato tedesco nulla, come egli scrive nel testo dei ''Maestri Cantori'': "Se anche andasse in polvere il [[Sacro Romano Impero]], ci resterebbe la Sacra Arte Tedesca!».<ref>Thomas Mann, ''Dolore e grandezza di Richard Wagner''</ref>
=== Wagner, Nietzsche e altre interpretazioni ===
[[File:Portrait of Friedrich Nietzsche.jpg|thumb|[[Nietzsche]]]]
Sono le stesse parole che [[Friedrich Nietzsche]] fa dire a [[Zarathustra]] a proposito del [[Oltreuomo|superuomo]], con Wagner additato spesso a precursore del
{{Citazione|"Stato" si chiama il più freddo di tutti i mostri freddi (''aller kalten Ungeheuer'').<ref>''Also sprach Zarathustra'' Goldmann Klassiker 1979, p.41.</ref> È freddo anche nel mentire, e la menzogna che esce dalla sua bocca è questa: "Io, lo Stato, sono il popolo". ''Così parlò Zarathustra'' (Del nuovo idolo)}}
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