Carlo Rosselli: differenze tra le versioni
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Fu il teorico del "[[socialismo liberale]]", un [[socialismo]] [[Riformismo|riformista]] non [[marxismo|marxista]] direttamente ispirato dal [[Partito Laburista (Regno Unito)|laburismo]] [[Regno Unito|britannico]] e dalla tradizione storico-politica, [[italia]]na e non, del [[radicalismo]] [[Liberalismo|liberale]] e [[libertarismo|libertario]]. Nel [[1925]] fondò a [[Firenze]] il foglio clandestino ''[[Non Mollare]]'' e nel [[1926]], insieme al socialista [[Pietro Nenni]], la rivista milanese [[Il Quarto Stato (periodico)|''Il Quarto Stato'']]. Fondò nel [[1929]] a [[Parigi]] il movimento antifascista ''[[Giustizia e Libertà]]'', che nel [[1936]] combatté per la Repubblica nella [[Guerra civile spagnola]], all'interno della [[Colonna Italiana|Colonna Italiana Rosselli]], costituita assieme agli [[Anarchia|anarchici]]. Fu ucciso nel [[1937]] in [[Francia]] insieme con il fratello [[Nello Rosselli|Nello]] da assassini legati al regime [[Fascismo|fascista]].<ref>{{Cita web |url=http://www.archiviorosselli.it/User.it/index.php?PAGE=Sito_it%2FCRosselli |titolo=Archivio Rosselli - Bio |accesso=4 luglio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160527215631/http://www.archiviorosselli.it/User.it/index.php?PAGE=Sito_it%2FCRosselli |urlmorto=sì }}</ref>
== Biografia ==
=== La nascita, la guerra e gli studi ===
[[File:Amelia Rosselli.jpg|thumb|left|[[Amelia Pincherle Rosselli|Amelia Pincherle]], madre di Carlo.]]
Rosselli nacque a [[Roma]] il 16 novembre del [[1899]] da un'agiata famiglia [[Ebrei|ebraica]], secondogenito dei tre figli del [[Livorno|livornese]] Giuseppe Emanuele "Joe" Rosselli (10 agosto [[1867]] - [[Firenze]], 9 settembre [[1911]])<ref>Nato a Livorno il 10 agosto 1867 e morto a Firenze, 9 settembre 1911)</ref> e della [[venezia]]na [[Amelia Pincherle Rosselli|Amelia Pincherle]], sorella di Carlo Pincherle, [[architetto]] e [[pittore]], oltreché padre dello scrittore [[Alberto Moravia]]. Tanto la famiglia paterna quanto quella materna, fermamente legate agli ideali [[Repubblicanesimo|repubblicani]] e [[Mazzinianesimo|mazziniani]], erano state politicamente molto attive, avendo partecipato alle vicende del [[Risorgimento]] italiano: Pellegrino Rosselli, tra l'altro zio della futura moglie di [[Ernesto Nathan]]<ref>[[Sindaci di Roma|Sindaco di Roma]] dal novembre del [[1907]] al dicembre del [[1913]]</ref>, fu un seguace e stretto collaboratore di [[Giuseppe Mazzini]] nei suoi ultimi anni di vita (quest'ultimo morì di fatto in clandestinità nella sua casa [[pisa]]na) ed un Pincherle fu nominato ministro durante la breve esperienza della [[Repubblica di San Marco]], instauratasi nel [[Triveneto]] a seguito d'una massiccia insurrezione [[Asburgo|anti-asburgica]] guidata da [[Daniele Manin]] e [[Niccolò Tommaseo]].
I Rosselli avevano abitato per un considerevole periodo a [[Vienna]], dove Giuseppe Emanuele aveva studiato composizione musicale e dove, nel [[1895]], era nato il primogenito [[Aldo Rosselli|Aldo Sabatino]]. In seguito, si trasferirono a [[Roma]], dove il padre, rinunciando alle sue aspirazioni artistiche, si dedicò alla vita mondana, mentre la madre ottenne dei discreti successi come autrice di drammi teatrali. Qui, dopo Carlo, venne alla luce, l'anno seguente, il terzogenito [[Nello Rosselli|Sabatino Enrico "Nello"]].
[[File:Nello Rosselli.jpg|thumb|[[Nello Rosselli]]]]
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In questo periodo si avvicinò al [[Partito Socialista Italiano]], simpatizzando, in contrapposizione all'allora maggioritaria corrente [[Massimalismo (politica)|massimalista]] di [[Giacinto Menotti Serrati]], per quella [[Riformismo|riformista]] di [[Filippo Turati]], che egli ebbe poi modo di conoscere personalmente a [[Livorno]] nel [[1921]], durante lo svolgimento del Congresso nazionale del Partito, che sancì la definitiva scissione dell'ala di sinistra interna filo-[[Bolscevichi|bolscevica]] del Partito, che prenderà il nome di [[Partito Comunista d'Italia]], e scrisse svariati articoli per la sua rivista ''[[Critica Sociale]]''.
=== L'avvento del fascismo e l'inizio della
Nell'ottobre del [[1922]] [[Benito Mussolini|Mussolini]] salì al potere; nello stesso periodo, la fazione di Turati venne espulsa dal [[Partito Socialista Italiano|PSI]].
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In settembre Carlo era in Inghilterra, da dove inviava al giornale del PSU, la «''Giustizia''», le corrispondenze sull'evolversi della situazione politica inglese, successiva alla vittoria elettorale dei conservatori e alla rottura dell'alleanza tra laburisti e liberali.
[[File:Pierocalamandrei.gif|thumb|upright|[[Piero Calamandrei]]]]
Era pessimista sulle condizioni politiche dell'Italia: la [[secessione dell'Aventino|secessione aventiniana]] non produceva effetti, con i suoi sterili tentativi di accordo con il re, con i generali e i fascisti dissidenti. Del resto i fascisti stavano reagendo e lo dimostrarono anche devastando, il 31 dicembre [[1924]], il «Circolo di Cultura» di Salvemini che, come non bastasse, venne chiuso dal prefetto con una singolare motivazione: «''la sua attività provoca il giusto risentimento del partito dominante''»<ref>Il Circolo di Cultura fu rifondato nel settembre 1944, a liberazione di Firenze appena avvenuta, per iniziativa del [[Partito d'Azione]] e dei soci superstiti e intitolato ai Fratelli Rosselli. Assunse così il nome di [[Circolo di Cultura Politica Fratelli Rosselli]]. La sua prima manifestazione fu presieduta da [[Piero Calamandrei]]. Con questo nome è tuttora operante a Firenze. Nel 1990 con decreto del Presidente della Repubblica è stata costituita ed eretta in Ente Morale la {{cita testo
Lasciato l'incarico alla Bocconi, Rosselli passò a insegnare Istituzioni di economia politica a Genova. Fu un periodo di grande impegno intellettuale, che portò Rosselli a scontrarsi con personaggi del calibro di [[Luigi Einaudi]] su temi economici (libero mercato, concorrenza) e ad approfondire le sue elaborazioni sul mondo lavorativo (disoccupazione, organizzazione sindacale) e sulle teorie politiche.
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