Cuneese al rum: differenze tra le versioni

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La tradizione attribuisce l'invenzione del dolce al dronerese Pietro Galletti all'inizio del XX secolo.<ref>{{Cita web|url=https://mediterranews.org/2021/05/i-cuneesi-al-rum-storia-e-curiosita/|titolo=I cuneesi al rum, storia e curiosità|sito=Mediterranews|data=2021-05-27|lingua=it-IT|accesso=2022-06-21}}</ref>
 
Si hanno diverse versioni della storia. Secondo alcuni il pasticcerepasticciere di [[Dronero]], stufo di buttare le meringhette rotte che non si staccavano perfettamente dalle teglie, pensò di unirle tra di loro con una crema che mascherasse le rotture. I clienti del laboratorio furono così estasiati da tale “invenzione” che il pasticcere decise di accoppiare anche le meringhe intatte, utilizzando varie creme e immergendole successivamente nel cioccolato fondente. Ogni domenica, dopo la S. Messa, non vi era nessuno che non si dirigesse da Giuseppe per un assaggio dei suoi famosi Droneresi al Rhum e per acquistarne alcuni per il pranzo<ref>{{Cita web|url=https://www.tartufidolci.it/la-vera-storia-degli-albesi-al-rhum/|titolo=La “vera” storia degli (Alb)esi al Rhum|sito=Tartufi Dolci - Antica Torroneria Piemontese|data=2017-01-18|lingua=it-IT|accesso=2022-06-21}}</ref>.
 
Altri narrano che il pasticcere volesse inventare un dolce di cioccolata al sapore di [[liquore]]. Con la crema avanzata preparò altri dolci, ma la crema non sembrò finire mai, così Galletti realizzò delle [[meringa|meringhette]] al cioccolato in cui mediante un foro inserì la crema aromatizzata al rum.<br/>Il mattino seguente notò che le meringhe si erano imbevute completamente del rum, allora deluso fu tentato di buttare via tutto. Tuttavia non si scoraggiò: ideò così la struttura del cuneese come lo conosciamo oggi, inventando un pasticcino racchiuso in una copertura di cioccolato.