Langobardia Minor: differenze tra le versioni
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== Territorio ==
[[File:Lombard Italy.png|thumb|upright=1.4|Langobardia Minor (in verde chiaro) in 740-744]]
Entrati in [[Italia]] attraverso il [[Friuli]] nel [[568]], i [[Longobardi]] strapparono ai [[Impero bizantino|Bizantini]] una larga parte del territorio continentale a sud delle [[Alpi]] senza tuttavia poter costituire, almeno inizialmente, un dominio omogeneo e contiguo. Le terre sottomesse vennero raggruppate, nella terminologia dell'epoca, in due grandi aree: la [[Langobardia Maior]], dalle [[Alpi]] all'odierna [[Toscana]], e la Langobardia Minor che includeva i territori posti a sud dei domini bizantini (che in quell'ultimo scorcio del [[VI secolo]] si estendevano da [[Roma]] a [[Ravenna]] attraverso le attuali [[Regioni d'Italia|regioni italiane]] [[Umbria]] e [[Marche]]). L'[[Esarcato d'Italia|Esarcato di Ravenna]] era collegato a Roma mediante il cosiddetto "[[corridoio bizantino]]" che passava per [[Amelia (Italia)|Amelia]], [[Todi]] e [[Perugia]] e che separava la Langobardia Minor dalla Langobardia Maior.
Mentre la Langobardia Maior era costituita da numerosi e mutevoli [[Ducati Longobardi|ducati]] e [[Gastaldato|gastaldati]], la Langobardia Minor conservò per l'intera durata del regno longobardo ([[568]]-[[774]]) una notevole compattezza politica, rimanendo sempre articolata esclusivamente nei due ducati [[Ducato di Spoleto|di Spoleto]] e [[Ducato di Benevento|di Benevento]]. Essi furono costituiti immediatamente dopo la penetrazione longobarda nell'area, negli anni Settanta del [[VI secolo]] e i primi [[Duca (Longobardi)|duchi]] furono [[Faroaldo I|Faroaldo]] a [[Spoleto]] e [[Zottone]] a [[Benevento]]. Includevano inizialmente soltanto le aree interne, lasciando ai [[Impero bizantino|Bizantini]] il controllo delle fasce costiere e soltanto in un secondo momento (in particolare durante il regno di [[Agilulfo]], [[591]]-[[616]]) i domini longobardi si estesero anche alle coste. Divenne così soggetto ai due ducati l'intero versante [[Mare Adriatico|adriatico]] compreso tra i capisaldi bizantini di [[Ancona]] a nord e [[Otranto]] a sud; quello [[Mar Ionio|ionico]] e quello [[Mar Tirreno|tirrenico]] invece solo parzialmente ricadevano sotto l'autorità del [[duca di Benevento]] che non riuscì mai a occupare stabilmente [[Napoli]], il [[Salento]] e l'estremità della [[Calabria]] (a sud di [[Cosenza]] e di [[Crotone]]), oltre a [[Roma]] con il suo contado.
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La decadenza del [[Ducato di Benevento|Principato di Benevento]] accelerò all'inizio dell'[[XI secolo]]: nel [[1022]] l'imperatore [[Enrico II il Santo|Enrico II]] espugnò la capitale, anche se dovette far presto un precipitoso ritorno in [[Germania]]. Poco più tardi fu l'arrivo dei [[Normanni]] a sancire la fine del ducato: [[Roberto il Guiscardo]] conquistò [[Benevento]] nel [[1053]] e ne dichiarò la sudditanza allo [[Stato Pontificio]]. Il pontefice nominò alcuni principi a lui soggetti, fino alla soppressione definitiva del ducato nel [[1081]]<ref>Il titolo di principe di Benevento venne rispolverato soltanto nel [[1806]] da [[Napoleone Bonaparte]], che ne insignì [[Charles Maurice de Talleyrand-Périgord]]. L'assegnazione, puramente nominale, decadde con la sconfitta di Napoleone del [[1815]].</ref>.
Il [[Principato di Salerno]] conservò più a lungo un ruolo maggiormente attivo. [[Guaimario IV di Salerno|Guaimario IV]], principe dal [[1027]] al [[1052]], espanse notevolmente i confini del principato, che arrivò a includere [[Amalfi]], [[Sorrento]], [[Gaeta]] e gran parte di [[Puglia]] con tutta la [[Calabria]].
[[File:South_Italy_AD_1039-1047.svg|300px|thumb|right|Il Principate di Salerno sotto Guaimario IV tra il 1039 ed il 1047]]
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