Davide Cova: differenze tra le versioni

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{{F|biografiepolitici italiani|arg2=giornalisti italiani|aprile 2023|la dichiarazione in talk è del 2007. Ora, a distanza di 16 anni da quella rassicurazione, è venuto il momento di svelare il mistero e indicare in voce precisamente quali siano, queste fonti "sicure" in incognito...}}
 
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|nome = Davide Cova
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Trascorse l'infanzia, l'adolescenza e parte della giovinezza nella sua città natale. Viaggiò in varie parti d'Italia e all'estero. Dopo la morte del padre, fu incoraggiato dalla madre a continuare gli studi alla Regia Facoltà di Matematica di Cagliari, dov'era apprezzato dai suoi insegnanti, scienziati di fama come Domenico Lovisato di mineralogia, e [[Antonio Fais]] di calcolo infinitesimale.
 
Continuò gli studi a [[Milano]], al [[Politecnico di Milano|Regio Istituto Tecnico]] o Politecnico, laureandosi in ingegneria industriale nel [[1914]], conseguì il diploma in [[architettura]] e vari titoli di specializzazione. Ideologo e fondatore, nel primo periodo del [[XX secolo]], del Movimento per la rinascita della [[Sardegna]], definito anche "Rinascimento sardo", sorto per favorire il superamento dello stato di disagio del popolo sardo da secoli oppresso, fondò a Cagliari il giornale "Sardegna" con [[Attilio Deffenu]].
 
Partecipò a Milano a movimenti per i diritti umani. Dopo la prima guerra mondiale fondò a Cagliari i giornali "Il Popolo Sardo" e "Il Solco". Nella piazza Martiri aprì uno studio d'ingegnere in società con un altro, realizzando progetti per privati a Cagliari e altrove. Collaborò alla risistemazione dell'Orto Botanico di Cagliari. Partecipò ad alcune iniziative della Società Ginnastica "Amsicora" di Cagliari; prima come atleta e successivamente istruttore tecnico di nuoto e atletica. Dopo la laurea in ingegneria realizzò strutture per la pratica sportiva e progettò lo Stadio Amsicora, a Cagliari, nei terreni dell'ex colonia penale di San Bartolomeo. Realizzò la fiera di maggio del 1921 collaborando col cavalier Guido Costa ([[Fiera della Sardegna]]) e nel luglio dello stesso anno, col pittore Felice Melis Marini, la prima mostra d'arte sarda a Cagliari. Ideatore di un partito di sostegno alla Sardegna, sostenitore dell'autonomia e della valorizzazione e diffusione della cultura si batté durante tutta la sua vita per la causa di un riscatto della Sardegna. Nel 1920 insegnò calcolo infinitesimale alla Facoltà di matematica di Cagliari. Nell'aprile del 1921 fondò a Oristano il [[Partito Sardo d'Azione]] con Emilio Lussu, [[Camillo Bellieni]] e altri compagni.
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Nello stesso periodo, sempre a Cagliari, fondò con Attilio Deffenu il giornale "Sardegna" illustrato dal pittore Mario Delitala, che intendeva portare avanti gli ideali del Movimento Sardo, in particolare: liberare la Sardegna dal [[protezionismo]] che favoriva le fabbriche del Nord e impediva qualsiasi attività all'imprenditoria locale sarda, promuovere l'arte e l'espressione nelle sue varie forme, quali mezzi importanti per comunicare, educare, produrre, sviluppare una maggior coscienza politica tra i sardi. Davide Cova bussò alle porte di ministri e uomini di potere per far conoscere la situazione della Sardegna.
 
Si recò anche dal ministro [[Giovanni Giolitti]] al quale presentò una dettagliata relazione sui problemi isolani; dal Ministro ebbe in risposta la promessa del suo intervento a sostegno della Sardegna "purché s'approntassero progetti di una certa entità di cui il territorio abbisognava e per i quali sarebbero occorsi capitali pubblici e privati". Nel [[1911]] in Sardegna iniziarono i lavori per la costruzione delle centrali elettriche sul fiume [[Tirso (fiume)|Tirso]] e sul [[Coghinas]].
 
Davide Cova aderì a movimenti culturali e per le conquiste dei diritti umani; collaborò al "Movimento per il suffragio universale" e per i Diritti dei Lavoratori, fu impegnato per il [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]] e diede sostegno al nascente "Movimento per la Liberazione della Donna" specialmente dopo la legge elettorale sul [[suffragio universale]], approvata nel [[1913]], che escluse totalmente le donne dal diritto di voto.
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Nel [[1919]], cessata la pubblicazione a Cagliari de "Il Popolo Sardo", Davide Cova fondava il periodico "Il Solco" dove venivano ancora riespressi i motivi della necessità di un'amministrazione autonoma tenendo conto dei problemi derivati dalla situazione geografica isolana,distaccata e poco collegata col resto d'Italia. L'intento era pure quello di rafforzare e promuovere l'azione dei sardi nei vari campi della cultura, del lavoro, dell'arte e di fondare un vero e proprio partito di sostegno alla causa sarda. In tutta la Sardegna si unirono numerosi sostenitori, in particolare i reduci della prima guerra mondiale,del Partito Nazionale Combattenti, che rivendicavano assistenza e riconoscimenti mai corrisposti, essendo demoralizzati, dopo l'esperienza della guerra,e ritrovandosi, molti di loro, senza lavoro, rattristati dalla perdita dei compagni. Anche Davide aveva perso dodici amici, atleti dell'Amsicora e il suo compagno Attilio Deffenu, sindacalista a Milano nello stesso periodo in cui lui era studente al Politecnico.Tra il 1920 e il [[1921]]si concretizza la nascita del [[Partito Sardo d'Azione]] con Davide Cova, Camillo Bellieni, Emilio Lussu e altri compagni . Le date del convegno e della registrazione furono stabilite per i giorni 17 e 18 Aprile 1921, il luogo prescelto fu la città di Oristano, per la sua importanza simbolica in quanto patria della Giudicessa Eleonora, colei che tentò di unificare la Sardegna e che fece dei combattimenti contro gli Aragonesi per renderla indipendente; la sede della registrazione fu il tribunale di Oristano.
L'amicizia di Davide Cova con Lussu risale ad anni prima della guerra, poi consolidatasi quando dal 1919 Lussu con [[Pietro Mastino]], entrambi giovani avvocati, andarono ad abitare a Cagliari nella piazza Costituzione, a poca distanza dal suo studio professionale d'ingegnere, sito nella vicina piazza Martiri.
Le nuove idee del Movimento sardo diffuse dai giornali "Il Popolo Sardo" e Il Solco" che promuovevano un nuovo modo di affrontare i problemi atavici dell'Isola attirarono l'attenzione degli intellettuali sardi nella Cagliari, da sempre, luogo d'afflusso di studenti e professionisti isolani, divenuta in questo periodo punto d'incontro di molti. Alle elezioni del 1920 il successo si ebbe con quattro parlamentari sardi in Parlamento e dovunque nell'Isola si osservò una rinata fiducia. Nei congressi di quegli anni Davide Cova definiva la Sardegna: "Cuore del Mediterraneo" per la sua centralità geografica nel mare e sosteneva la necessità di creare infrastrutture strade e porti per rendere più facili i collegamenti.
 
A [[Oristano]] nel 1920 definì la città "Cuore dell'Isola", per la sua posizione di quasi equidistanza dagli altri centri, e per la sua funzione simbolica in quanto patria della giudice [[Eleonora D'Arborea]], la promulgatrice del primo codice di leggi sardo. Preparato lo Statuto, l'anno dopo, a Oristano, nel congresso del 17, 18 aprile del 1921 il Partito Sardo d'Azione nacque ufficialmente. Quindi sulle linee fondamentali del programma tracciate in precedenza, continuando l'opera pedagogica e divulgativa dell'idea autonomista, il Partito andava a organizzarsi con diverse sezioni nell'Isola, registrando tra gli iscritti anche la maggior parte degli ex combattenti sardi guidati da Lussu, Bellieni e altri ex combattenti.