Diomede: differenze tra le versioni
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Atena diede a Diomede l'ispirazione di realizzare un massacro di nemici sul campo: simile all'astro della canicola, sotto le sue armi si accese un fuoco. Lo affrontarono allora due guerrieri, che combattevano su un carro, figli di [[Darete]], sacerdote di [[Efesto]] a Troia, i quali gli corsero incontro: uno di questi, [[Fegeo (Iliade)|Fegeo]], cercò di colpirlo con la sua lancia, ma lo mancò. L'eroe scagliò a sua volta l'asta contro di lui e colse il nemico in pieno petto, facendolo precipitare morto dal cocchio.
Diomede, nella battaglia che seguì al duello fra [[Paride]] e [[Menelao]], uccise [[Pandaro]], che combatteva sul carro da guerra in compagnia di [[Enea]]. Quest'ultimo lasciò incustodito il carro (
{{citazione|Balzò a terra [[Enea]], con la lunga lancia e lo scudo, temendo che gli Achei gli strappassero il morto. Gli si mise accanto come un leone che della sua forza si fida; teneva davanti a sé la lancia e lo scudo rotondo, pronto a uccidere chiunque gli venisse di fronte, e gridava in modo terribile.|[[Omero]], [[Iliade]], Canto V, vv. 299-302}}
[[File:Venus Diomede ingres.jpg|thumb|left|[[Venere (divinità)|Venere]] ferita da Diomede, [[Jean-Auguste-Dominique Ingres]] (1800), [[Kunstmuseum Basel]], [[Svizzera]]]]
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