Abu Simbel: differenze tra le versioni

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'''Abu Simbel''' e '''Isambul'''; {{arabo|أبو سنبل <small>o</small> أبو سمبل}}) è un [[sito archeologico]] dell'[[Egitto]]. Si trova nel [[governatorato di Assuan]], nell'Egitto meridionale, sulla riva occidentale del [[Lago Nasser]], circa 280&nbsp;km a Sud-Ovest di [[Assuan]] per via stradale.
 
Il complesso archeologico del sito di Abu Simbel, in egizio ''Meha'',<ref name=Damiano-Appia>Maurizio Damiano-Appia, ''Dizionario enciclopedico dell'antico Egitto e delle civiltà nubiane'', pag.23</ref> è composto principalmente da due enormi [[tempio|templi]] in roccia, detti templi rupestri ricavati dal fianco della montagna dal [[faraone]] [[Ramses II]] nel [[XIII secolo a.C.]], eretti per intimidire i vicini [[Nubia]]ni e per commemorare la vittoria nella [[Battagliabattaglia di KadeshQadeš]].
 
Il sito archeologico fu scoperto il 22 marzo [[1813]]<ref name=Damiano-Appia/> dallo svizzero [[Johann Ludwig Burckhardt]], quasi completamente ricoperto di sabbia, e fu violato per la prima volta il 4 agosto [[1817]]<ref name=Damiano-Appia/> dall'archeologo italiano [[Giovanni Battista Belzoni]].<ref name=Bresciani>Edda Bresciani, ''Grande enciclopedia illustrata dell'antico Egitto'', pag. 26</ref> Nel [[1979]] è stato riconosciuto come [[patrimonio dell'umanità]] dall'[[UNESCO]].
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Sorgeva sulle antiche vestigia di un [[Tempio egizio|tempio]] dedicato al dio [[Horus]] che venne completamente distrutto per edificare il nuovo tempio dal nome egizio di ''Per-Ramesses-Miamon''.<ref name=Damiano-Appia/>
 
Sulla facciata, alta 33 metri e larga 38, spiccano le quattro statue di Ramses II, ognuna delle quali alta 20 metri, in ognuna il faraone indossa lo ''pschent'' ovvero le [[CoronaCorone (Egitto)egizie|corone]] dell'[[Alto Egitto|Alto]] e del [[Basso Egitto]], il copricapo chiamato "nemes" che gli scende sulle spalle e ha il [[Ureo|cobra]] sulla fronte. Ai lati delle statue colossali ve ne sono altre più piccole, la madre [[Tuia (regina)|Tuia]] e la moglie [[Nefertari]] mentre tra le gambe ci sono le statue di alcuni dei suoi figli, riconoscibili dalla treccia infantile al lato del capo quali [[Amonherkhepshef]], [[RamesseRamses B]], [[Bintanath]] e [[Nebettaui]].<ref name=Bresciani/>
 
Sopra le statue, sul frontone del tempio ci sono 14 statue di [[babbuinoPapio|babbuini]] che, guardando verso est, aspettano ogni giorno la nascita del sole per adorarlo.
[[File:RamsesIIEgypt.jpg|thumb|Ramses II, Abu Simbel]]
 
Una delle statue di Ramses è rimasta senza testa, infatti questa è crollata pochi anni dopo la costruzione del tempio a causa di un [[terremoto]] ed è rimasta ai piedi della statua. Nel crollo essa ha distrutto alcune delle statue più piccole che si trovavano nella terrazza del tempio, rappresentazioni dello stesso faraone e del dio [[Horus]] (falco).
 
Sopra la porta di entrata del tempio in una nicchia scavata nella roccia, c'è la statua del dio Ra-HarakhtiHorakhti, è il dio falco Horus unito al dio solare Ra, la mano destra del dio poggia sullo scettro indicante forza, detto [[Scettri egizi#User|user]], mentre la sinistra poggia sull'immagine della dea [[Maat]] rappresentante l'ordine cosmico.
 
Questi due simboli uniti al dio solare [[Ra|Ra']] che li porta, formano a mo' di rebus il nome stesso di incoronazione di Ramsete II, cioè User Maat Ra, quindi il faraone vuole indicare che il tempio è dedicato sia al dio solare Ra che a sé stesso. Ai lati della nicchia ci sono due altorilievi raffiguranti il faraone mentre fa offerta del simbolo della maat al dio.
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L'entrata del tempio conduce alla grande sala dei pilastri ''osiriaci'', otto dei quali raffigurano il faraone con sembianze di [[Osiride]], si tratta di statue alte 11 metri. Nel soffitto ci sono disegni incompiuti che rappresentano la dea [[Mut]], che protegge il tempio con le sue ali distese.
 
Le pareti della sala nel lato destro, a nord, sono ricoperte di scene che rappresentano la vittoria di Ramses nella [[battaglia di Kadesh|battaglia di QadeshQadeš]] combattuta contro gli [[Ittiti]] nel 1274 a.C. Queste descrizioni formano il famoso [[Poema di Pentaur]].<ref name=Bresciani/> Nel lato sinistro ci sono altre imprese di Ramses e le guerre contro la [[Siria]], la [[Libia]] e la [[Nubia]].
 
===Seconda sala o atrio===
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===Santuario===
Il Santuario contiene quattro statue sedute . Che da sinistra a destra raffigurano [[Ptah]] di [[Menfi (Egitto)|Menfi]] (dio dell'arte e dell'artigianato), [[Amon-Ra]] di [[Tebe (sito archeologicoEgitto)|Tebe]] (dio del sole e padre degli dei), [[Ramses II]] divinizzato e [[Ra-HarakhtiHorakhti]] di [[Eliopoli]] (il falco con il disco solare).<ref name=Bresciani/> All'epoca queste costituivano le divinità più importanti del pantheon egiziano<ref name="Siliotti">Alberto Siliotti, ''Abu Simbel e i templi della Nubia'', Egypt Pocket Guide, The American University in Cairo Press, pag. 44</ref>
 
Qui, grazie all'orientamento del tempio calcolato dagli ingegneri, due volte all'anno, il 20 febbraio<ref name=Bresciani/> oppure il 19<ref name=Damiano-Appia1>Maurizio Damiano-Appia, ''Dizionario enciclopedico dell'antico Egitto e delle civiltà nubiane'', pag. 24</ref> o anche il 21<ref name=Tosi/> e il 20 ottobre,<ref name=Bresciani/> o il 21<ref name=Damiano-Appia1/> corrispondente quest'ultima data forse alla [[Heb-Sed]] del [[Cronologia della storia antica (1500 a.C. - 1001 a.C.)|1260 a.C.]], il primo raggio del sole si focalizza sul volto della statua del faraone. I raggi illuminano parzialmente anche [[Amon-Ra]] e [[Ra-HarakhtiHorakhti]]. Secondo gli antichi egizi i raggi del sole avrebbero così ricaricato di energia la figura del faraone.<ref name="Siliotti" /> Il dio [[Ptah]] considerato dio delle tenebre non viene mai illuminato.
 
Dopo lo spostamento del tempio non si è riuscito a replicare questo fenomeno che cominciò a verificarsi il 22 febbraio e il 22 ottobre.
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Vennero formulate numerose proposte a tale scopo e quella che, infine, ottenne maggiori consensi fu quella svedese di tagliare, numerare e smontare blocco per blocco l'intera parte scolpita della collina sulla quale erano stati eretti i templi e successivamente ricostruire i monumenti in una nuova posizione 65&nbsp;m più in alto e 210&nbsp;m più indietro rispetto al bacino venutosi a creare.
[[File:Abusimbel.jpg|thumb|1º ottobre [[1965]], il volto di una delle statue di Ramses II viene rimontato]]
I lavori durarono dal [[1964]] al [[1968]] con l'impiego di oltre duemila uomini, guidati da un gruppo di esperti cavatori<ref>{{Cita web|url=https://www.webuildgroup.com/it/media/video/da-carrara-ad-abu-simbel-intervista-a-luciano-paoli|titolo=webuild|accesso=30 agosto 2022}}</ref> di marmo italiani,<ref>{{cita testo|url=http://www.nonsolobrasile.com/DiariDiViaggio/122/visita-ai-templi-di-abu-simbel-in-alto-egitto.html|titolo=Visita ai templi di Abu Simbel in Alto Egitto<!-- Titolo generato automaticamente -->|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090130084515/http://www.nonsolobrasile.com/DiariDiViaggio/122/visita-ai-templi-di-abu-simbel-in-alto-egitto.html }}</ref>, messi insieme dall'[[azienda]] [[italia]]na [[Webuild|Impregilo]]<ref>{{Cita web|url=https://www.webuildgroup.com/it/media/eventi/nubiana|titolo=webuild|accesso=30 aprile 2021}}</ref> e provenienti da [[Carrara]], [[Mazzano]] e [[Chiampo]] e uno sforzo tecnologico senza precedenti nella storia dell'archeologia. L'impresa costò in totale circa 40 milioni di dollari.
 
La ricostruzione comprese anche l'erezione di una cupola in calcestruzzo armato posta appena sopra il monumento con la duplice funzione di preservare la struttura e di dare forma alla collina artificiale a cui vennero addossati i templi. L'intervento interessò sia il tempio principale dedicato a Ramses II sia quello secondario dedicato alla regina Nefertari.
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==Cappella nord==
[[File:Abu - Simbel - Inauguration ceremony to mark the completion of removal and reconstruction of the Abu Simbel Temples on their new site.jpg|thumb|Cerimonia di inaugurazione della fine dei lavori di rimozione e ricostruzione]]
Scoperta nel 1909 da [[Alessandro Barsanti]], la [[Luogo di culto a nord|cappella del culto]] presenta due altari ricavati nell'arenaria, due [[Obelisco|obelischi]], e statue [[Cinocefalo|cinocefale]] oggi conservate al [[Museo di antichità egiziane|Museo del Cairo]].<ref>Mario Tosi, ''Dizionario enciclopedico delle divinità dell'antico Egitto'', pag.265</ref>
 
==Stele==
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==Mammisi==
Posto a sud-ovest, il piccolo [[mammisi]] è anch'esso scavato nella roccia.<ref>Mario Tosi, ''Dizionario enciclopedico delle divinità dell'antico Egitto'', pag. 270</ref>
 
== Abu Simbel nella cultura di massa ==