Ethica: differenze tra le versioni
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[[File:Spinoza Opera Posthuma.jpg|thumb|upright|left|L'edizione latina delle opere di Spinoza, pubblicata dagli amici poco dopo la sua morte, era intitolata ''Opera posthuma''. Per proteggersi dalle reazioni che prevedibilmente sarebbero state scatenate dalle tesi radicali ivi esposte, costoro omisero il nome dell'editore, Jan Rieuwertsz, e il luogo di pubblicazione, Amsterdam, indicando solo le iniziali dell'autore (''Benedictus de Spinoza'').]]
Spinoza tornò a lavorare sull{{'}}''Etica'' nel 1670, rielaborando considerevolmente il testo che cinque anni prima aveva giudicato praticamente definitivo,<ref name=nadler_250>{{cita|Nadler|p. 250.}}</ref> e la completò nel [[1675]]. L'obiettivo dell'opera restava lo stesso dei suoi testi precedenti, cioè quello di fornire una dottrina [[metafisica]], [[Gnoseologia|gnoseologica]], [[Psicologia|psicologica]], [[etica]] e [[Teologia|teologica]] capace di mettere l'uomo in condizione di attingere al vero bene. Tuttavia, temendo reazioni simili a quelle che aveva già scatenato, in precedenza, la divulgazione di alcune sue idee,<ref>{{cita|Nadler|pp. 296-298}}.</ref> e in particolare tenendo conto delle numerose condanne di cui era stato fatto oggetto il ''Trattato teologico-politico'',<ref>{{cita|Nadler|pp. 324 e segg.}}</ref> egli non volle darla alle stampe. Fu solo dopo la sua morte, avvenuta nel [[1677]], che il testo venne pubblicato in due edizioni a cura della sua cerchia di amici ([[Jan Rieuwertsz]], [[Jarig Jelles|Jarig Jellesz]], [[Lodewijk Meyer]], [[Johannes Bouwmeester]], Georg Hermann Schuller, [[Pieter van Gent|Pieter Van Gent]] e [[Jan Hendrik Glazemaker]]):<ref>{{cita|Nadler|p. 385n.}}</ref> in latino nella raccolta intitolata ''Opera posthuma'', in una traduzione olandese di Glazemaker<ref>{{cita|Gentile, Durante, Radetti|p. XXV.}}</ref> nei ''Nagelate Schriften''. Entrambe le edizioni uscirono nello stesso 1677.<ref name=scribano_5/>
Nonostante l{{'}}''Etica'' di Spinoza sia un'opera estremamente originale e radicale, il suo autore risentiva dell'influenza di diversi pensatori e la sua approfondita conoscenza delle problematiche filosofiche e dei modi in cui erano state affrontate nel passato, anche recente, emerge dai contenuti dell{{'}}''Etica'' stessa. Vale la pena di citare tra i punti di riferimento di Spinoza [[Filosofia antica|filosofi antichi]] come [[Platone]], [[Aristotele]] e gli [[Stoicismo|stoici]], [[Filosofia ebraica|pensatori ebraici]] del [[Medioevo]] come [[Mosè Maimonide]], filosofi della scena europea del [[XVI secolo|XVI]] e [[XVII secolo]] come [[Francesco Bacone]], [[Thomas Hobbes]] e soprattutto [[Cartesio]].<ref>{{cita|Nadler|p. 251.}}</ref> Alla riflessione di quest'ultimo, in particolare, Spinoza è per certi versi assai vicino, anche se per molti altri aspetti decisamente rilevanti egli se ne distacca nettamente, criticando anzi spesso Cartesio in modo più o meno diretto.<ref name=scribano_143>{{cita|Scribano|p. 143.}}</ref>
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