Diocesi di Luc'k: differenze tra le versioni

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Il 5 settembre [[1781]] un incendio distrusse la cattedrale.
 
In seguito alla [[Spartizioni della Polonia|terza spartizione della Polonia]] (1795), la diocesi si trovò divisa in tre stati diversi, l'[[impero russo]], dove si trovava la sede vescovile, l'[[impero austriaco]] e il [[regno di Prussia]]. Il 16 ottobre [[1798]], incon forza dellala [[Bolla pontificia|bolla]] ''Maximis undique'' di, [[papa Pio VI]], lariorganizzò le diocesi cattoliche di rito latino dell'impero russo. La diocesi di Luc'k, il cui territorio fu fatto coincidere con il [[governatorato della Volinia]], fu unita ''[[aeque principaliter]]'' alla [[Diocesi di Kiev-Žytomyr|diocesi di Kiev]], che contestualmente assunse il nome di diocesi di Žytomyr. Con la stessa bolla le due diocesi furono rese suffraganee dell'[[Arcidiocesi di Minsk-Mahilëŭ|arcidiocesi di Mahilëŭ]]. Con queste decisioni la diocesi di Luc'k perse tutte le parrochie che si trovavano oltre confine.<ref>{{pl}} Dorota Lewandowska, [https://www.agad.gov.pl/pomoce/APLuc433.xml ''Akta parafii wyznania rzymskokatolickiego z diecezji łuckiej lata: 1804-1950''], www.agad.gov.pl.</ref>
 
Le difficile relazioni tra la [[Santa Sede]] e il governo russo portarono più volte nel corso del [[XVIII secolo|Settecento]] e soprattutto dell'[[XIX secolo|Ottocento]] alla rottura delle relazioni tra i due Paesi. Non di rado il governo zarista sopprimeva con decreti propri le diocesi cattoliche, impedendo di fatto sia la nomina dei vescovi che la presa di possesso delle diocesi. È questo il caso della soppressione imperiale della [[Diocesi di Kam"janec'-Podil's'kyj|diocesi di Camienec]] nel [[1866]]; il 3 maggio [[1867]] con decreto della [[Congregazione Concistoriale]], questa diocesi fu affidata in amministrazione ai vescovi di Luc'k e Žytomyr,<ref>[https://books.google.it/books?id=YkdeAAAAcAAJ&pg=PA228 ''Expositio documentis munita earum curarum quas Summus Pontifex Pius IX assidue gessit in eorum malorum levamen quibus in ditione russica et polona Ecclesia Catholica afflictatur''], Romae, 1870, p. 228.</ref> fino al suo ristabilimento nel [[1918]].