Discussione:Titulus crucis: differenze tra le versioni
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Pinea, vedo che glissi ancora su quanto ho sottolineato come più importante: gli atteggiamenti arroganti di chi crede di poter giudicare e contraddire biblisti e accademici.<br>A ogni modo, il biblista [[Bart Ehrman]] - come riportato per esteso in nota esplicativa 4 della voce "Creazione (teologia)" - cita Heidel: "''Nella lingua originale, «quando» è espresso con enuma elish, ed è così che l'opera viene chiamata oggi [...] Il dato interessante è che le parole iniziali sono molto simili a quelle della Genesi. Gen1,1 di solito si traduce così: «In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta». <u>'''Una traduzione migliore, in ogni caso, sarebbe:'''</u> «Quando Dio iniziò a creare il cielo e la terra, la terra era informe e deserta». Questa formulazione è molto simile alle parole iniziali dell'Enuma Elish. Tra i due testi vi sono poi singolari somiglianze riguardo alla concezione generale della creazione e ai termini utilizzati per raccontarla. Alla luce di tali somiglianze, <u>'''Alexander Heidel ha definito questo testo la «Genesi babilonese»'''</u>. Le coincidenze tra i due racconti sono troppo significative per essere casuali. [...] Sembra che l'Enuma Elish sia stato composto nel XII secolo a.e.v. a Babilonia per l'esecuzione pubblica. La fonte P è stata composta molto tempo dopo (subito dopo la conquista di Giuda da parte dei Babilonesi)''"; direi sia assolutamente chiaro anche il parere di Heidel e non darei invece credito al parere arrogante di un Pinea che si autoproclama biblista e impartisce lezioni in merito agli accademici e alle Bibbie cristiane.<br>Per inciso, tra i molteplici riscontri in tal senso, anche il '''cattolico e generalista''' "''Nuovo Grande Commentario Biblico''" è più che chiaro: "''Nella <u>'''cultura mesopotamica, evidentemente il modello per la maggior parte dei racconti di Gen1-11'''</u>, degli scribi indagarono sugli inizi attraverso racconti e cosmogonie, non attraverso ragionamenti astratti. La maggior parte delle cosmogonie mesopotamiche ancora esistenti sono brevi, ma ci sono diverse estese composizioni che includono descrizioni delle origini: l'epopea di Gilgamesh, '''Enuma Elish''', e il racconto di Atrahasis'' [...] ''gli scrittori biblici hanno prodotto una versione di un comune racconto mesopotamico sulle origini del mondo popolato, esplorando le più importanti questioni su Dio e sull'umanità attraverso la narrazione''" . E sul "quando" tanto detestato dal biblista Pinea, gli stessi studiosi precisano: "''Gen1-3. '''La traduzione <u>«In principio Dio creò i cieli e la terra» è stata tradizionale almeno dal III sec. a.C., quando i LXX tradussero così, ma è improbabile
* Voce "Eva" ([[Eva#Eva e il frutto proibito|qui]]): ti inventavi come Eva era "''male informata sui termini esatti del divieto''" e "''Il testo biblico, quindi, addossa il peccato di aver consumato il frutto proibito soprattutto ad Adamo''", in contrasto con le Bibbie ma secondo tuo parere di biblista
* Voce "Titulus Crucis": dove il biblista Pinea con un colpo di spugna cancellava e/o capovolgeva il parere di un [[Raymond Brown]]
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