Povertà: differenze tra le versioni

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Secondo alcuni [[etimologia|etimologisti]] il termine nascerebbe dal latino ''pauper'' come la contrazione di ''pauca'' (poco), e ''pariens'' (che produce): ''colui che produce poco''; per altri: ''chi ha appena il necessario per vivere''<ref>[https://www.etimo.it/?term=povero ''Etimo.it'']</ref>, per altri ancora: «''chi scarseggia delle cose necessarie per una normale sussistenza''».<ref>''Vocabolario Treccani'' alla voce corrispondente</ref>
 
Di solito il lemma viene considerato con accezione negativa, mentre gli vengono riconosciuti connotati positivi col significato di ''povertà volontaria'', quella cioè predicata da diverse religioni come distacco dai beni terreni (ad esempio il [[Votovoto di povertà]]), da filosofie ed anche da alcune teorie laiche [[egualitarismo|egualitarie]].
La povertà diventa [[pauperismo]] o miseria o indigenza quando riguarda [[massa (filosofia)|masse]] che non riescono più ad assicurarsi i minimi mezzi di sussistenza: è questo un fenomeno collegato a una particolare congiuntura economica che porti al di sotto del minimo reddito di sussistenza una gran parte della [[popolazione]].