Io Volcano Observer: differenze tra le versioni
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== Obiettivi ==
Il [[vulcanismo su Io]] fu scoperto dalle [[programma Voyager|sonde Voyager]] nel 1979, la Galileo esplorò il sistema gioviano e nonostante alcune buone riprese le intense radiazioni di Giove mandarono in modalità [[safe mode]] i suoi strumenti causando diversi malfunzionamenti, inoltre la sua strumentazione risaliva a un progetto degli [[anni ottanta]]. Il ''Principal Investigator'' di IVO, il [[planetologia|geologo planetario]] [[Alfred McEwen]], ha in diverse occasioni sottolineato l'importanza di una missione dedicata per comprendere meglio gli effetti che le forze mareali hanno sull'interno di corpi rocciosi. Io è sottoposto a un'immensa forza gravitazionale da Giove, e dall'altra parte, si trova in [[rotazione sincrona]] con le più esterne Europa e Ganimede in un rapporto di 4:2:1. I materiali volatili ricchi di composti chimici eruttati da Io si sono sparsi nell'intero sistema gioviano, Europa compresa, e potrebbero aver nutrito l'oceano sottostante di ingredienti per la vita. In generale, rimarca McEwen, la comprensione di Io aiuterebbe a comprendere meglio gli effetti dei riscaldamenti mareali anche su altri copri del sistema solare, come le lune saturniane Encelado e Titano, o anche come i pianeti rocciosi nel passato. Il dibattito principale su quale non c'è accordo tra gli scienziati, che si dividono tra chi sostiene che l'interno di Io, al di sotto della fredda e rocciosa superficie, sia prevalentemente solido e il calore venga generato ne mantello superficiale, e chi sostiene invece che il calore sia ampiamente distribuito e al suo interno si nasconde un oceano di magma globale.<ref name=NASA>{{Cita web|url=https://www.nasa.gov/planetarymissions/io-volcano-observer|titolo=Io Volcano Observer: Following the Heat and Hunting Clues to Planet Evolution|data=2021-03-18}}</ref>
In breve, i principali obiettivi della missione sono:<ref name="McEwen2021LPSC"/>
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