Sit tibi terra levis: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile |
→Etimologia: Ho individuato la fonte della citazione, precedente a Marziale, anche in Euripide, Alcesti (v. 462-463) |
||
Riga 2:
==Etimologia==
Durante l'epoca del [[Paganesimo]] era un auspicio frequentemente utilizzato come [[epigrafe]] per le [[Tomba|tombe]] [[Lingua latina|latine]] e [[Lingua greca antica|greche]].<ref>{{Cita web|http://www.efira.it/locuzioni_latine/index_s.htm|Locuzioni latine|28 maggio 2016}}</ref> L'origine della [[locuzione]] è da ricercare nell'immagine del peso della terra sul corpo del [[Cadavere|defunto]], che dà a chi ne piange la perdita un senso di angoscia e di oppressione. La locuzione si trova citata letteralmente in [[Marco Valerio Marziale|Marziale]], ''Epigrammata'', IX, 29 e rielaborata ibidem, V, 34. Si presta all'epigrafe metrica costituendo emistichio di pentametro dattilico. La stessa locuzione si trova anche in [[Euripide]], ''[[Alcesti (Euripide)|Alcesti]],'' 462-463, (''Il fiore delle sentenze latine e greche'', Biblioteca Universale Rizzoli, febbraio 1993, EAN 9788817149291).
Vi si può leggere un'analogia con il saluto [[Cristianesimo|cristiano]] ''[[requiescat in pace]]'', che tuttavia richiama indirettamente alla credenza nell'[[oltretomba]]. Proprio per questo motivo la locuzione in oggetto è oggi impiegata da coloro che, per varie motivazioni, desiderano porgere al defunto (o più che altro ai suoi congiunti) un ultimo omaggio "[[laico]]", spogliato da ogni connotazione religiosa.
|