Postumia (comune): differenze tra le versioni

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Per lunghi secoli appartenuta al ducato austriaco della [[Carniola]], Postumia fino ad allora modesto villaggio, iniziò a prosperare nel [[XIX secolo]] con l'avvento della [[Ferrovia Meridionale|ferrovia Vienna-Lubiana-Trieste]] che permise un maggiore sfruttamento delle risorse turistiche del circondario. In seguito alla [[prima guerra mondiale]] e alla dissoluzione dell'[[Impero austro-ungarico]] la città fu occupata nel novembre [[1918]] dall'esercito italiano in forza degli accordi dell'armistizio, e nel [[1920]] fu riconosciuta al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]<ref>{{cita web|url=http://www.elesh.it/storiacomuni/storia_comune.asp?istat=032708|titolo=Storia ISTAT del Comune 032708 Postumia Grotte}}</ref> assieme al resto della [[Venezia Giulia]].
 
Durante il periodo di appartenenza all'Italia fece parte della [[provincia di Trieste]] e si trovò nei pressi del confine con il [[Regno di Jugoslavia|Regno dei Serbi, Croati e Sloveni]] (poi divenuto Jugoslavia), che era posto pochi chilometri più ad est, nella località di [[Caccia (Postumia)|Caccia]] (''Kačja Vas'') presso [[Planina (Postumia)|Planina]]. Risale a quel periodo la fondazione del primo allevamento di [[cane da pastore tedesco]] della Polizia Cinofila italiana<ref>{{cita web|url=http://www.uniurb.it/giornalismo/lavori2002/conti/caacp.htm|titolo=Dove addestrare diventa un mestiere e una passione|accesso=23 settembre 2008|cognome=Conti|nome=Ilaria|mese=05|anno=2002}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.poliziaedemocrazia.it/live/index.php?___domain=archivio&action=articolo&idArticolo=201|cognome=Gerardi|nome=Ettore|accesso=23 settembre 2008|mese=04|anno=2002|titolo=L'incerto destino del detective a quattro zampe|editore=Polizia e Democrazia}}</ref>. Dal [[1923]] fino al [[1927]] Postumia fu sede dell'[[Circondario di Postumia|omonimo circondario]].<br>Negli anni della sovranità italiana sin dall'immediato dopoguerra, il comune di Postumia, grazie alla sua posizione strategica a ridosso di uno dei maggiori valichi di confine tra Italia e Jugoslavia ed alla sua vocazione turistica, ebbe un notevole sviluppo e fu meta di una massiccia immigrazione di nuovi residenti italiani che ne mutarono in pochi anni la tradizionale composizione etnolinguistica. Con il termine della [[seconda guerra mondiale]] la quasi totalità degli abitanti italiani, molte famiglie miste ed alcuni sloveni abbandonarono il territorio, unendosi agli [[esodo giuliano-dalmata|esuli]] dal resto della regione giuliana che passava alla sovranità jugoslava.
 
Nel [[1947]] Postumia fu ceduta alla [[Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia|Jugoslavia]], poi [[Slovenia]]. Il territorio comunale attualmente comprende anche la località di Planina alla Grotta/Planina, che durante l'occupazione dal [[1941]] al [[1943]] ha fatto parte come comune autonomo della [[Provincia di Lubiana|Provincia Italiana di Lubiana]].