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Storia: Indicizzate alle pagine Wikipedia pertinenti le varie citazioni storiche. Nessuna variazione sostanziale se non l'inserimento del nome del soldato sconosciuto che fu fucilato assieme a don Domenico Mercante.
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Nel 2007, in località Arano, su un'area destinata alla lottizzazione, è stata ritrovata una necropoli risalente a circa 2000 anni a.C., che gli archeologi fanno risalire al periodo [[Età del rame|Eneolitico]]. Gli scavi sono terminati nel 2009 e hanno rivelato una settantina di sepolture contenenti scheletri rannicchiati in posizione fetale. Ritrovamenti di monete, reperti e il monumento funebre ai Sertorius (in località Cisolino) indicano la presenza degli antichi [[Civiltà romana|Romani]] nell'area, ampiamente confermata dalle ultime ricerche.
 
Nel 1878, durante gli scavi per la costruzione della nuova chiesa parrocchiale, vennevennero ritrovataritrovate unaalcune necropolisepolture attribuitaattribuite ai [[Longobardi]] di [[Alboino]] (anno 570). Recenti studi indicano le sepolture trovate a Cellore non sono longobarde del primo periodo ma del periodo del dominio dei [[Franchi]]. Con il loro arrivo i [[Longobardi]] non sparirono ma continuarono a esistere fino alla loro omologazione con gli [[Italici]]. E circa alla stessa data si presume risalga l'antica chiesa poi detta Abbazia di San Zeno minore, dipendente da quella omonima presente in città, ma che prima dipendeva dall'[[Chiesa di San Giorgio Martire (Illasi)|antica Pieve di San Giorgio di Illasi]]. Sia [[Federico Barbarossa]] (nel 1163) sia [[Papa Urbano III]] (nel 1187) confermarono l'assoggettamento dell'Abbazia di Cellore a quella di [[Abbazia_di_San_Zeno_(Verona)|San Zeno in Verona]]. L'antica chiesa prende il titolo di Abazia di riflesso, appartenendo all'Abazia di San Zeno Maggiore. Per gli Abati di San Zeno avere degli obblighi per Cellore era solo un impegno in più, tanto che spesso delegavano i nobiluomini di Cellore ma soprattutto il Pievano di Illasi a gestire le nomine del Rettore della Chiesa di Cellore. Famoso fu quel Curato di Cazzano nominato Rettore di Cellore che dopo pochi giorni si dimise: "a Cellore non si può lavorare". Evidentemente stava meglio in un ruolo inferiore ma in una chiesa parrocchiale. Siamo nel 1732.
 
Contrariamente a quello che si pensa a Cellore non esistevano conventi, ma solo dimore padronali come il cosiddetto "Arco delle Madonne" e la dimora nobiliare della famiglia De Nicolis (ad Arano), ancor oggi ben conservata e che presentava in facciata lo stemma gentilizio del 1437 (asportato con l'ultima ristrutturazione).
Già nel 14881544 si ritrova citata nei documenti la fontana di Arano (la vasca odierna non è quella originale, chequelle peròoriginali sono state dissepolte nel 1998 e sono state trasformate in fioriere e sono visibili sul posto. la vasca privata dei Conti Pompei ora è visibile nellain recenteuna pubblicazionecorte "Lepoco originidistante. Il paese seguì le vicende della zona, soggetto dunque per secoli alla [[Repubblica di Illasi"Venezia|dominazione veneziana]] ma comunque un comune a sé stante (fino al 1825 circa).
Il paese seguì le vicende della zona, soggetto dunque per secoli alla [[Repubblica di Venezia|dominazione veneziana]] ma comunque un comune a sé stante (fino al 1825 circa).
 
[[File:Fontana Arano.JPG|thumb|left|La fontana in località Arano]]
 
All'ombra del leone veneziano si ebbe la disputacessione condella iproprietà dell'acqua, che Venezia aveva concesso al comune di Illasi, ai [[Pompei (famiglia)|Pompei]] (famiglia nobile residente a [[Illasi]]) e il Comune d'[[Illasi]] per il controllo delle sorgenti d'acqua che nascevano a Cellore. Dopo una battaglia a colpi di carte bollate avvenuta nel 1912, i celloresi si videro riconosciutimantennero i loro diritti dallasu parte dell'acqua mentre il resto continuò a scorrere verso il capoluogo. nel secolo precedente la ormai decadente Serenissima, che non avendo più bisogno di condottieri in armi, si disinteressò dei desideriproblemi deiche si ebbero tra gli abitanti di Arano e i conti Pompei.
 
Nel 1773 la [[Serenissima]] decretò la soppressione della giurisdizione civile dell'[[Abbazia di San Zeno (Verona)|Abazia di San Zeno Maggiore]] e nel 1797 del [[non monastero]] di Cellore che passa al Vescovo di [[Verona]]. Per la parte religiosa la comunità continuò, come da sempre a far parte della parrocchia di [[Cazzano di Tramigna]] fino al 1853 quando la [[Curia diocesana|Curia vescovile]] emise il decreto di istituzione della parrocchia di Cellore. Salvo un rimborso di 3.500 [[lira austriaca|lire austriache]] per la perdita causata al parroco di Cazzano, la somma videfu lapagata garanziainteramente deldal comune di Illasi.
 
Da ricordare che fu [[curato]] (dal 1923, per cinque anni) della parrocchia di [[San Zeno]], [[don Domenico Mercante]], l'eroico parroco di [[Giazza]] che venne fucilato dai tedeschi (assieme a un soldato che si rifiutò di sparare - Leonhard Dallasega) alla fine della [[seconda guerra mondiale]] a [[Passo Pertica]], sul gruppo del [[Gruppo della Carega|Carega]]. Al sacerdote sono dedicate le scuole elementari del paese.