Della filosofia di Spir, Martinetti mantenne sostanzialmente inalterata la [[filosofia morale|morale]], di derivazione kantiana, aveva d'altronde dichiarato che dopo Kant "nessun filosofo serio può non essere in Etica "kantiano".
Secondo [[Augusto Del Noce]]: "L'intero percorso del pensiero martinettiano parte dal suo [[anticlericalismo]]"<ref>{{cita|GM 1964|pp. 88-89}}.</ref>, e aggiunge: "la natura del suo anticlericalismo lo portava a detestare la [[Massoneria in Italia|Massoneria]]. Ripetutamente mi disse di non essere mai stato massone, di essere anzi assolutamente contrario a questa [[Chiesa cattolica]] di segno rovesciato." Questo suo anticlericalismo l'ha, sempre secondo Del Noce, portato ad un antimarxismo, il [[marxismo]] essendo "secondo i termini in cui egli si sarebbe espresso, la massima secolarizzazione concepibile della religione"<ref>{{cita|GM 1964|p. 93.}}</ref>. E Del Noce conclude: "Ora a mio giudizio il pensiero di Martinetti si situa appunto come momento conclusivo del [[pessimismo]] religioso e come la sua posizione più coerente e rigorosa<ref>{{cita|GM 1964|p. 70.}}</ref>.