Piero Martinetti: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Ram86 (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
Ram86 (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
Riga 138:
Si può così dire che in Martinetti<ref>{{cita|Vigorelli 1998|pp. 94-95}}.</ref>: {{Citazione|il motivo desunto probabilmente da Spir, il contrasto tra "anormale" (il mondo dell'esperienza empirico e molteplice) e "norma" (il principio d'identità, rivelazione incoativa del divino in noi) si spoglia qui dell'originario aspetto dualista per confluire in una visione coerentemente monista dell'esperienza di coscienza. [[Monismo]] [[coscienza (filosofia)|coscienzialista]], quello martinettiano, che non sfocia però in una forma di panteismo, in quanto il termine finale di questa unificazione formale rimane trascendente. L'unica realtà metafisica assoluta - si afferma in conclusione - è l'"Unità formale assoluta", che trascende l'intero processo dell'esperienza, che di tale unità è solo un'espressione simbolica.}}
 
Della filosofia di Spir, Martinetti mantenne sostanzialmente inalterata la [[filosofia morale|morale]], di derivazione kantiana, aveva d'altronde dichiarato che dopo Kant "nessun filosofo serio può non essere, in Eticaetica, "kantiano".
 
Nel volume ''Filosofi dell'esistenza e della libertà'', il pensatore cattolico [[Augusto Del Noce]], la cui [[Weltanschauung|weltanschauung]] si situa peraltro agli antipodi di quella martinettiana, ha enfatizzato l'[[anticlericalismo]] come presunta matrice del percorso ideale di Martinetti, aggiungendo che questi, diffidando da ogni tentativo di "organizzare" in un sistema o in un codice simbolico la riflessione sulla condizione umana, giunse perciò a rigettare, oltre al Cattolicesimo, sia il [[marxismo]] che la [[Massoneria]].
 
== La riflessione religiosa ==