Piero Martinetti: differenze tra le versioni
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== La nonviolenza ==
L'aspirazione a un superamento della violenza nella natura e nell'umanità, pur nella consapevolezza dell'impossibilità di un suo compimento (se non in una prospettiva [[escatologia|escatologica]], rispetto alla quale non vi sarebbe alcuna certezza), è un elemento importante del pensiero di Martinetti. Lo dimostrano, ad esempio, le centinaia di pagine che, in ''Gesù Cristo e il Cristianesimo'', incrociano e valorizzano il pacifismo cristiano dalle origini al [[Lev Tolstoj|tolstojsmo]] e ad [[Albert Schweitzer]], così come lo dimostra il suo interesse per l'opera del pastore riformato e teologo francese Wilfred Monod (1867-1943), cristiano con propensioni "neo-[[Catarismo|catare]] e fondatore di quella "Fraternité spirituelle des Veilleurs" che ancor oggi pratica una disciplina quotidiana incentrata sulle [[Beatitudini]]. Ma in lui era sempre presente un senso pratico, che nasceva dal disincanto rispetto alla realtà naturale e alle contingenze storiche: quando nel 1938 [[Aldo Capitini]] gli fece visita, a proposito della [[nonviolenza]] Martinetti gli disse: "Forse se discutessi con lei mi convincerei, ma ora come ora le assicuro che se mi fosse detto che con l'uccisione di diecimila persone si estirperebbe il male che c'è in Europa, firmerei la sentenza senza esitazione."<ref>{{cita|Paviolo 2003|p. 120.}}</ref>.
== La riflessione sugli animali ==
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