Gigantopithecus: differenze tra le versioni
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'''''Gigantopithecus''''' ({{lang-grc|γίγας|gígas|gigante|t2=πίθηκος|t2'=píthēkos|t2"=scimmia|p=no|pp=no|da=si}}) è un [[Genere (tassonomia)|genere]] estinto di scimmie di enormi dimensioni vissuto nel [[Pleistocene inferiore]]-[[Pleistocene Medio|medio]], circa 2-0,3 milioni di anni fa, in quella che oggi è la [[Cina|Cina meridionale]]. Il genere conta una singola [[Specie tipo|specie]], ''G. blacki'', che detiene il primato di più grande scimmia conosciuta. Potenziali resti aggiuntivi sono stati ritrovati anche in [[Thailandia]], [[Vietnam]] e [[Indonesia]]. I primi resti di ''Gigantopithecus'', due [[Molare|terzi molari]], furono identificati in una farmacia cinese dall'[[antropologo]] [[Ralph von Koenigswald]], nel 1935, che in seguito descrisse l'animale. Nel 1956, a [[Contea di Liucheng|Liucheng]] vennero trovati la prima mandibola e oltre 1 000 denti; da allora sono stati trovati numerosi altri resti in almeno 16 siti. Attualmente l'animale è noto solo da denti e quattro mandibole, mentre altri possibili elementi scheletrici sono stati probabilmente consumati da [[Hystricidae|istrici]] prima che potessero fossilizzarsi.<ref name=ZhangHarrison2017/> Originariamente, si credeva che il ''Gigantopithecus'' fosse un [[Hominina|ominina]], un membro della linea umana, ma le più recenti analisi cladistiche indicherebbero che si trattasse di un parente stretto degli [[Pongo (zoologia)|oranghi]], classificati nella [[sottofamiglia]] [[Ponginae]].
Sebbene il ''Gigantopithecus'' venga tradizionalmente ricostruito come un'enorme scimmia simile a un [[gorilla]],
Nonostante le enormi dimensioni stimate, l'analisi dei denti e delle mandibole di ''Gigantopithecus'' sembrano indicare un [[erbivoro]] generalista che si nutriva soprattutto di [[piante C3]], dotato di fauci atte alla macinazione, frantumazione e taglio di piante fibrose dure, e smalto spesso atto a resistere a cibi con particelle abrasive come steli, radici e tuberi con sporcizia. Alcuni denti presentano tracce di frutti della famiglia dei [[Moraceae|fichi]], che potrebbero essere stati importanti componenti della dieta dell'animale. Viveva principalmente nella foreste subtropicali e tropicali, e si estinse circa 300 000 anni fa, probabilmente, a causa del ritiro del suo habitat preferito per via dei cambiamenti climatici e dell'attività umana. ''Gigantopithecus'' è diventato piuttosto popolare nei circoli di [[criptozoologia]], in quanto visto come la fonte dietro le leggende dello [[yeti]] [[tibet]]ano e del [[bigfoot]] [[America del Nord|americano]], creature simili a grandi uomini pelosi nel folklore locale.
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