Assedio di Torino: differenze tra le versioni
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Questa scelta si rivelò un errore, perché diede modo alla città di fortificarsi ulteriormente fino alla collina e di stringersi nel contempo attorno alla propria ''Cittadella'' in vista di un lungo assedio<ref>Per approfondire il tema riguardante i diversi pareri all'interno del comando francese sulla questione di cingere d'assedio la città già nel 1705 e la decisione finale di posticiparlo all'anno seguente si può leggere lo scritto di {{cita libro|Guido Amoretti|titolo=L'assedio di Torino del 1705. Il retroscena della sconfitta francese}} in {{cita|Carle, Lucia||carle}}.</ref>.
Il lavoro di fortificazione della Cittadella durò per tutto l'inverno a cavallo tra il 1705 e il 1706 e vi contribuì gran parte della popolazione cittadina<ref>{{cita|Gariglio|p. 32|gariglio}}.</ref>. I lavori principali consistettero nella costruzione dello [[spalto]] intorno alla piazzaforte, che permetteva una migliore sicurezza per i [[fuciliere|fucilieri]]<ref name=gariglio33>{{cita|Gariglio|p. 33|gariglio}}.</ref>. Fu realizzata, inoltre, un'intensa e fitta rete di cunicoli e gallerie che non aveva uguali in nessun'altra [[piazzaforte]] [[europa|europea]] dell'epoca<ref>{{cita|Gariglio|p. 34|gariglio}}.</ref>. I lavori furono pianificati dall'
Per prepararsi all'imminente assedio, le autorità cittadine istituirono il presidio della piazzaforte torinese che comprendeva oltre {{formatnum:10000}} uomini divisi in 14 [[battaglione|battaglioni]] imperiali e 14 battaglioni piemontesi, reparti di [[cavalleria]], cannonieri e minatori<ref>{{cita|Gariglio|p. 35|gariglio}}.</ref>.
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