Giuseppe Garibaldi: differenze tra le versioni

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[[File:Garibaldi in Dijon.jpg|thumb|Garibaldi a Digione]]
Garibaldi occupò la città e la difese dall'attacco del 21 gennaio. Dopo tre giorni di combattimenti - in cui, per la prima ed unica volta in quella guerra, fu presa loro la bandiera - i tedeschiprussiani si ritirarono.<ref>Quella del 61º reggimento di Pomerania, evento ricordato dalla [[Neue Freie Presse]] al momento della sua morte. Si veda {{Cita|Scirocco|p. 358}}. Venne trovata sotto una massa di cadaveri, in {{Cita|Guerzoni1|p. 575}}</ref> Fra i {{formatnum:4000}}-{{formatnum:6000}} uomini prussiani le perdite furono circa 700.<ref>In seguito ci furono contrasti sugli effettivi di Garibaldi in quei giorni: durante tutta la battaglia non ebbe l'appoggio dei {{formatnum:17000}} uomini di [[Jean-Jacques A. Pellissier]] e gli effettivi furono circa {{formatnum:6000}} uomini. Werder affermò che se fosse stato Garibaldi a dirigere le truppe francesi non si sarebbe persa soltanto una bandiera. In {{Cita|Mino|pp. 471-473}}</ref>
 
Il 29 gennaio venne stipulato un armistizio di alcune settimane, che non tenne conto della zona del sud-est e quindi dei soldati dell'Armata del Vosgi. Il 31 gennaio le truppe di Garibaldi vennero attaccate, il generale sottraendosi allo scontro diresse i suoi uomini in una zona compresa nell'armistizio. Quando terminò la guerra la sua armata fu l'unica che rimase sostanzialmente intatta, con minime perdite.<ref>{{Cita|Scirocco|p. 354}} e {{Cita|Mino|p. 473}}</ref>